— 196 — che gl’ italiani di Dalmazia condussero contro l’annessione della Dalmazia alla Croazia) per la causa nazionale, Arbe fu traviata dalla vera strada. Il giudice Barbieri, zaratino, guadagnò all’idea autonoma (diciamo anti-annessionistica !) gli arbesi ». Non sappiamo quale terribile documento sia capitato sott’ occhio all’a. per costringerlo a fare questa confessione. Se tuttavia una supposizione ci è lecito fare, vorremmo pensare a una relazione inviata da Arbe alla Luogotenenza di Zara dal pretore Antonio BerCic (uno dei più arrabbiati croati che mai siano vissuti al mondo) che, invitato a riferire intorno agli umori e allo spirito pubblico in Arbe, scriveva che tutti deprecano l’annessione alla Croazia, che la popolazione vi è così arrabbiatamente italiana che non solo non vuol saperne di croati, ma apertamente desidera e vuole l’Italia, e tante altre simili cose che, quando sarà giunto il momento, renderemo di pubblica ragione. Questa relazione la faceva, ripetiamo, il croatissimo Bercic nel-l’anno milleottocentosessantuno, quando già da più anni copriva in Arbe l’ufficio di pretore. Che cosa c’entra il giudice Barbieri (traurino e non zaratino) che in Arbe venne appena intorno il 1870? Riesce in ogni caso assai strano che il BerCic, con il suo fanatismo, il suo acume e la sua influenza (divenne in seguito un pezzo grosso nella magistratura austriaca) non riuscisse affatto là dove, secondo l’a., il modesto giudice Barbieri sarebbe maravigliosamente riuscito. a pag. 147 l’a. inizia la terza parte dell’opera sua: «passeggiate per la città e l’isola». Per quanto si tratti di una specie di guida, fatta senza soverchie pretese, riteniamo tuttavia debito nostro indicare anche in questa gli errori più madornali. Saremo però più brevi e più parchi, chè in caso diverso aumenteremmo di troppo questa recensione che ormai s’ è fatta più lunga di quanto la pensavamo. Cominciamo col determinare le cognizioni di storia dell’ arte dell’ a. E notiamo anzitutto la sua cieca predilezione per lo stile romanico, che alle volte è chiamato anche romantico ! Tutto ciò che ha l’ arco tondo (na luk) è romanico, anche se pensato, disegnato e costruito, come il Palazzo Nimira, nell’ epoca del più rigoglioso fiorire del Rinascimento. Gotico-romanico (p. 168) è da lui chiamato il bellissimo gotico-veneziano del quattrocento. Un terzo stile scoperto dall’ autore è lo stile corale (pag. 132) ! Che cosa precisamente egli intenda sotto questa denominazione è difficile dire. pag. 148. La cuspide del campanile è del seicento, non del quattrocento. pag. 151. Secondo I’a. la cattedrale fu consacrata nel 1175 dallo stesso papa Alessandro III, fermatosi in Arbe nel suo viaggio da Zara a Venezia. Alessandro, anzitutto, andò a Venezia nel 1177 e non nel 1175.