determinazione delle suddette due date è accompagnata, con approssimativà coincidenza cronologica, da certi episodi che nella storia ragusea diventano fattori evolutivi. Nel 1358, quando Ragusa congeda l’ultimo conte veneziano e fida nella protezione della forza ungherese per realizzare una politica di maggiore espansione commerciale, minimamente territoriale, è stata già funestata, più precisamente nel 1348 e nel 1362, da micidiali epidemie, ha perduta molta popolazione indigena e — per rimpiazzarla — ha dovuto aprire le porte ai vicini slavi, sempre desiderosi d’insediatisix). Da qui un lieve prima, sensibile poi, rimescolamento della popolazione che viene così chiazzata a ineguali sprazzi. In questo torno di tempo la marea mussulmana cresce nei Balcani e minaccia di riversarsi sulle sponde orientali dell’Adriatico. Ne deriva detrimento al commercio terrestre di Ragusa e la necessità (1397) di mettersi a patti amichevoli e remissivi anche coi Turchi, nonché di concentrare tutte le proprie energie nel commercio marittimo. Momenti e fattori che poi si ripercuoteranno sui destini di Ragusa ! Il 1526 che -— in seguito alla battaglia di Mohàcs — segna la fine d’un protettorato già per se stesso estinto (Ragusa aveva saputo prevenire questi eventi e già prima stipulare patti d’amicizia coi Turchi), esso pure non resta data isolata nella storia ragusea. Un terremoto «terribilissimo» nel 1520 (così lo definisce l'Anonimo ragusino) e ripetute epidemie nel 1526, 1533, 1537 sembrano quasi voler arrestare il corso rigoglioso di una promettente fioritura e evidentemente lasciano di sè funeste tracce nello sviluppo civile e nella pubblica vita. Sicché tanto il 1358, quanto il 1526, pur restando alla superficie dei destini di Ragusa, coincidono con punto insignificanti fatti intrinseci e ad una parziale ripartizione di storia si prestano meglio di uno scolastico 1400 o 1500. Perchè poi nella ricca e lunga serie delle relazioni culturali tra Ragusa e l’Italia si sia prescelto il periodo prevalentemente quattrocentesco è questione d’interesse letterario ; è intenzione di volere offrire un nuovo contributo >) Cfr. in prop. C. Jirecek: Die Romanen in den Städten Dalmatiens während des Mittelalters» - in «Denkschriften der k. Akad. der Wissen., Philosoph. - histor. Classe ■, Vienna, 1902-04, v. 2, cfr. pag. 99 e gli spropositi di /. Strohal in ' Pravna pov. » ecc., pag. 128; cfr. inoltre : I. Sindik : • O naseljima i migracijama u Dubrovniku i okolini ■ in « Glasnik geo-grafskog drustva» vol. 9, a. 1923, Belgrado.