- 145 - Ma non è Rodope sola : Fillide, Cinzia, Cloe Anche a tal patto avvenenti si (anno. Di quale fanciulla Venne trovata di seta la natica al circo? Orsù, dimmi, Già che tu ben la conosci — e per me il grand’Apollo sarai — Quale figura la femmina, piede quale abbia o colore, 105 Vaga se sia o deforme, se giovane oppur passatella, Curva, sgroppata, o zoppa o un poco nasuta : di dubbio L’equo giudice a Roma non esca, nè enunci sentenza. Ora quel giovane adocchia, suvvia, pallidissimo in viso, Che da magrezza consunto piegata la testa cammina 1 10 Tacito. Mira la barba, il capo rasato, i calzoni, Moda barbarica, fatti con fila di lino intessute. Chi è costui? Riconosco gli esangui tratti del volto Di quel giovane buon parlatore, che già nei primi anni Fu dai sapienti avvezzato all’ ombra di dotto recesso I 1 5 Nella scoletta d’Atene. Di quale or mole di libri Ha gli scaffali ripieni! Abbelliti con pomice ed oro Stanno in bell’ordine posti, volumi che il cedro preserva. Ed egli assiduo percorre leggendo ora questi, ora quelli, Indi sapienza e pallor, meditato il sublime, ritrae; 120 Non so quai digrignando pronunci con voce sommessa Ai matematici termini noti di strania dottrina, Fiore sceltissimo d’alto saper, quintessenza di Febo. Poi se per caso dal freddo umidor della notte è sorpreso, Tosse, come una volta tossiva Orazio malato. 125 Se ne compiace la madre longeva, la buona sorella; Ma l’arguto vegliardo arriccia il naso e sorride. Che devi fare? Il frutto ricerca del lungo travaglio, E di tant’ anni tira la somma e valuta. Finora Niente scopristi? Potè difendere forse un amico 130 Con la sua eccelsa facondia o stornar da qualcuno una lite ? Nò: egli è mutolo al tutto, nè può mandar fuori parola. Certo ha in orrore le cause e la ferrea legge odiando L’alto suo ingegno ricusa d’immerger nel fango forense, Dove ragionano Crasso e di Tullio il versatile ardore. 135 io