145 MDXXXIII, MAGGIO. Ile da legiplimo iudic«’, el di nove noze non creder cosa alcuna, cognoscendo il re inarilo suo sapientissimo el sanctissimo. Quanto a eieder al iudilio, si ben la desidera in ogni rosa satisfar a Soa Maestà, non è essa però in soa podestà, non volendo mancar a la salute di l’anima sua et conlradir a le Itze de Dio, el qual I’ haveva cornimela con Soa Maestà, ma convenir reporlarse al vero iudiee et vicario di quello. Et poi Porator cesareo fu dii re al qual parlò mollo altamente. Questa malina dii sabato santo la marchesana Anna é stala con il re a la messa solenne come regina, et con tute le pompe di regina vestita d’oro el carga di ricliissime zoie, et ba disnato pubicamente, nè però fin bora hanno publicà la deliberatici) dii parlamento. Ito di bon locho che si aspe-ta il concluder di la pace con Scozia. Mi vien alir-mato zà più mesi, questa Maestà haverla sposala el haver uno fiol di qualche mese con lei. E zorni 4 che monsignor di Beavoys zonse de qui col fiol dii conte di Dulcer, el mi ha dito spera le cose Ira questa Maestà et Scozia si componerà, el domino Sii veslro Datio nontio pontificio stalo in Scolia mi ha dito se questa Maestà si contenterà di le cose senza le qual quel re di Scolia non è per far, et voi prima si adaterano. Essi scozesi ogni zorno Ceno danno a anglesi, et quel re dipende da l’imperador. A dì 5 vene qui da questa Maestà uno zentilhomo dii duca di Saxonia, zcrman suo, con letere dii duca Federico conte palalin, qual fo capitanio Panno passalo di le gente mandale in favor di Cesare da le tere franche et altri principi di la Alemania, per chieder questa Maestà vogli intrar in la loro liga, el fano dieia, in la qual volendo Soa Maestà haverà grande autorità, il qual è stato prima in Pranza dal re Christianissimo et non è sta ancora expedito. Dii dito, di 16 Aprii, ricevute ut supra. Il zorno sequente da poi scrisse, in corte di questa Maestà publice si cridava regina Anna, et questa Maestà ha creato tuli li officiali de quella et fato el iuramenlo solilo farsi a le regine. Se dice il zorno di San Zorzi si celebrar* la sua coronatione, mi é sta dito la regina Catarina mandata ad habilar a Pen-srich castello mia 160 lontano dii. . .. ne le parte di tramontana verso lliorch, è loco più forte sia in questa insula, si lien che per nome di Cesare la gc sarà dimandata, et questi lemeuo che grande mo-tion ne habi a seguir con qualche disordine. Di Alexandria, di sier Daniel Diedo vice-consolo, di 23 Mazo, ricevute a dì 8 in Pregadi. Come al Cairo è slà ricupera il comandamento dii Signor turco per la liberalion di domino l Diarii di M Sasoto. — Tom. LYIII. Polo Bembo fo consolo de li, qual è in prexon, et presentato al bassà dii Cairo post vini tu P ha dato comandamento de qui che 'I sia liberalo, et bisogna danari a questo, et ho dato dii mio per aver esso sier Polo mollo debito, el, zonlo sia il comandamento et lelo, sarà liberato a Dio piacendo. Fu poslo, per i Consieri solamente, una parte, poi ledo una letera di Verona di reclori, come havendo il reverendo episcopo di Verona concesso quel si Iraze dii vescoado suo a la fabrica dii domo et 10 per 100 dii precio di liveli et beni clic si vendono dii vescoado eie., per lauto sia preso : che ’I sia scrilo a li reclori di Verona che cadaun in termino di zorni 10 debano a presentar a lo episcopalo in la .... li instrumenti ut supra et pagar quanto sono debitori ut in parte. \\e: 93, 3, 14. Fu poslo, per li Savi luti, una letera a sier Piero Zen, sier Tomà Contarmi oratori nostri a Con-stantinopoli, et sier Nicolò Juslinian baylo, el in absenlia di do ultimi il Zen deba exequir. Iteri ricevessimo lue di 3 aprii a posla mandale per olaco fino a Hagusi el verbo prò vnbis al bassà ; el riu-graliarlo di la fede ne ha el avisarli le nove di lo imperator parlilo a dì 8 aprii di Zenoa, et havemo avisi esser arivaio a Barzelona ; di armada non si parla, et di lo abocamenlo se dice farsi dii Pontifico col re Christianissimo a Niza eie. el si manda lo replicale li fo scrito per avanti. Ave : 195, 8, 10. Fu posto, per li Savi dii Conseio et 'Pera ferma, una letera a P orator nostro in corte, e in consonanti«, il serenissimo digi al legato qui el P oralor comunichi al reverendissimo Farnese et a P orator cesareo, con mandarli li sumari di le letere da Con-stantinopoli, non avisando però il luto el castigale alquanto. El simile aviso gli si manda in Spagna a P oralor nostro apresso la Cesarea Maestà. El ave : 203, 3, 3. Fu poslo, per sier Bernardo Zorzi, sier Polo Contarmi, sier Anzolo Corer provedadori som le pompe una longa parte, qual ha più capi, sopra il veslir di donne et zoveni, pulii etc. ut in ea, la qual sarà posta a stampa et sarà qui avanti. Et sier Gasparo Malipiero savio dii Conseio, andò in renga et conlradisse, dicendo bisogna consultarla meglio cl messe de indusiar a un altro Conseio. El nota. In la parte predila, era il Serenissimo, Consieri el Cai di XL. Li rispose sier Polo Contarmi proveditor sopradilo, dicendo non è da indusiar, è sta Ida in Collegio zi 4 zorni, si lieva una compagnia la qual voi far gran spexc, bisogna obviar a 10