45 MDXXXI1I, APRILE. 4(3 14. Per exequir lo lellere zerca dolersi di la publication di la liga stampata in Bologna, riedita-se audientia da Cesare e fo rimesso dargela a lui orator Conlarini per ozi. Da poi manzar a lempo voleva Soa Mi està montar in galla, et per il Simoneta fo introduto in camera, Soa Maestà era in piedi alla finestra verso il mar e prima li parlò zer.a la partita di l'orntor Nino laudandolo assai. Soa Maestà disse questo che vieti è prudeute e savio cavalier, e ci lauderete. Poi li disse di la slampa, Soa Maestà si dolse dicendo non saper nulla e che di questo parlasse col comendador Covos, poi disse: pregni e ambasador la Signoria sia contenta in mia absentia et partendomi de Italia continuarme lo amor et benivolenlia, la qual tiu bora et in presentía mi ha dimostrato, perché similmente farò io verso lei, et molto desidero che la pace che è in Italia si mantenga. E lui orator rispose che con veri eflecti Soa Cesarea Maestà conoscerà che da la Signoria nostra li sarà ben corrisposo. E dimandandoli io quando partiva, guardò verso il mar e il cielo, qual il mar era alquanto turbalo, et disse dimane se a Dio piacerà, et simel risposta fece al signor duca di Mantoa. Fui da poi col comendator maior di Leon, Covos, qual mi disse la vera publication non è cussi et la Signoria è nominala se non in la liga fata de 15*29, questa a stampa é una baia, a Venezia e in allrì lochi si stampa ogni zorno molte fole. In questa, dice, I’imperador pareva un San Zorzi a cavalo vestito di perle, vardè che provision si possi far a questo, che si farà. Parlai etiam con il conte Lodovico Nogarola orator dii re di Romani, qual disse aver scrilo al suo re in bona forma, et la risposta si manderà a Poralor di Cesare sarà a Venetia. lo Zuane Baxadona parlai col duca di la stampa, disse I’ imperador di questo ha liauto dispiacer. Le noze di Soa Excellentia é ne la seconda neza di Cesare, ma io son indisposto con febre continua, non li ho parlalo, ma il suo medico venuto a mia visitation mi l'Iia dillo Cesare farà le leste di Pasqua a Monaco o a Villafranca o a San Honorato che é una ¡soleta di la Niza su quello di Provenza, et questo fa per non si fermar in Saona. È venuto uno di Provenza in posta de qui, mandato dal re christianissimo a oferir a Soa Maestà tulo il regno in questo suo transito, et dice esser sla fato provision di boi e altri animali et cose necessarie al bisogno. Si parlò a Saona par si siano amutinati et si pensa si aselerano senza dilì-cullà. Tenute fin hozi 8 a Kore 20, sonando qui la campana per redur questi signori zt-noesi ad acom-pagnar Soa Maestà perché non voleno contribuir a la rata a loro data, né voleno Cesare contribuisca per loro come promise. Soa Maestà è imbarcato con il nome de Dio con trar molti Uri di artellarie et è ussita dii porto con galle *25, et l’oralor Contarmi sopre una galla. Il duca di Milan, poi imbarcato Cesare, se parti subito et farà le leste in Alexandria. lo anderò quando potrò, il coule di Mantoa parte domatimi verso Mantoa et il reverendissimo Santiquattro furà le feste in questa cilà. A dì 15. Marti di Pasqua. Fo lele con la Signoria, redulo il Collegio, le lettere di Zenoa. Et fo ordini Pregadi et Conscio di X con la Zoiila avanti per aprir alcune lettere al Pregadi, tamen d’acordo fo leto la dite lettere. Vene il duca di Urbin el monstrò una lettera dii suo signor di Mantoa, di 9, come la maestà di l’imperador li haVca fato grafia dii ducato di Sora, eh'è suo, li fosse restituido, dii qual era privo et lo possedeva il marchese de Hiscbot,qual ha liauto termine fin a San Zuanne a restiluirgelo, el tamen per questo il luramenlo di omagio non é mlerolo e voi mantenir alla Signoria nostra, et cussi ba collidila la Cesarea Maestà. Item lauda haver tolto ad aticto la caxa di Muran, Veniera, perché parturita la duchessa vera con lei a star un tnexe qui. In questa note a bore 7 parli di sura porto sicr Alexandro Bondimier soracomito con sier Toma Conlarini, va orator al Signor turco, che Dio li doni bon viazo el presto. Da poi disuar fo Pregadi, ma prima si andò a compir le noze di sier Vidal Miani qu. sier Polo Antonio in la fia di sier llironiuio Zaue, é capilanio in Candia, et vi fu assaissimo persone. Fo poi le lettere publice, senza chiamar altramente il Conseio di X, per Zuau Jacomo Caroldo secretano dii Conscio di X leto una lettera da Con-stantinopoli di sier Piero Zen orator e vice-bailo, di 8 Marzo, drizata a li cai di X di la qual fo ordini grandissima credenza el sagramenli tutto il Conseio per li avogadori di Comun. Item, fo leto una lettera di Zara di sier Gregorio Pizamano proveditor zeneral in Dal-malia, di ultimo Marzo, drizata pur a li Cai di X. Come ha inteso per bona via che'l defterdar (<) La carta li* è bianca.