|f)5 MDXXX1II, M \00I0. 156 ■{• De parie 866 De non 234 Non sinceri 12 ') Da Milan, di l'orator Baxadonna, di 3, ricevuto a dì 9 Mneo. Questa matina fui u Vege-vene dal signor «luca per parlarli dii credilo iusta le letere haute, el qual soa excelentia mi disse aver aviso che ’I marchese di Saluzo bavia mandalo a richieder a li homini di Albi» quella cita, el dicendoli non la potendo haver per bontà la vorrà haver per forza. Il signor Antonio »la Leva, come scrissi, se parli da Milano per mirar in Alexandrii dove dove non é si* acetato et sta miglia tre lontan di la Ieri, qual ha levato le insegne di Cesare, «spelando di conoscer il signor suo; et dito Leva ha tornissi ou di consegnar quel Stato al duca di Mantoa, ma queli non lo votano acetar nè absentir, el ti ha parso scriver a Cesare. Meri sera questo signor mandò al dito Leva quela parte di la sua guardia bavia de li si da piedi conv da «avaio, aziò lo servisse el lo scompagnasse. Lo illustrissimo signor duca Francesco primo di Milano, havendo per suo capitauio generai allora il marchese di Monferà, li diede in feudo a lui et soi beriedi maseoli Ire lochi zioe Casino presso Alexandria mia 1», Filizano presso mia 8 et Refrancorio presso mia 12, di li quali ancor ehe alcuni di soi sentissero il contrario soa excel-lentia non ha voluto tuor il possesso, (tessendo finita la dependentia di quel marchese, et dice rispelo a Cesare et la illustrissima Signoria non è per far molo. Il duca di Savoia pretende haver in quel Slato parte, et poiria esser causa di perturbar la quiete presente, et tien queli lochi li sarà conagni ; et disse questo mi la .incordar la guerra di Mus ehe la illustrissima Signoria non assentiva, ma fui sforzalo a farla per debito di Franz». Di Cesare fin qui nulla se intende. Domino Lodovico Porro è ritorna da Vigevene et si meterA a camino diman per Trento, 6 stà a trovarmi a caxa et dito haver fiatilo ordine dal signor duca di favorizar le cose di la Signoria nostra, et in arbilrariis esser per lei. Ozi il magnifico Taberna è partilo per Vigevene, et sialo col signor duca a farli riverenza partirà per Spagna et con lui va domino Gioan Thomaso da Galera qual farò residentia apresso la Cesarea Maestà. È venuto voce il duca di Savoia haver falò in-Irar alcuni suoi in alcuni loci dii Stato di Monferà, (1) La carta 43* « bianca. el venendo io qui a Milan ho ¡incontrato per strada alcuni cavalli lizieri dii duca di Mantoa che vanno sfilati per diverse via al Stato di Monferà. Domino Galeazo Capra secretano dia venir a Venelia, starà 8 over 10 zorni a venir, come l’ha dito presente soa exeellenlia. Dii dito, di 5, ricevute a dì 9. Quele di Casal perseverano in l’opinion loro, et hanno ricevuto in castdo l’orator cesareo domino Alvise Sarmento et non negavano al Leva de iutrar in la lera, volendo però inlrar solo. Il marchese di Saluzo con Intelligentia è miralo in Alba et in San Damiano, et pretende con le forze impalronirse di quel Stato, tamm ha poca gente. Il signor Antonio da Leva voi manlenir quel Stado come feudo de l’imperio el custodirlo senza strepilo, et ha fato intender al dito duca di Saluzo si sbslengi da le arme perché havendo ragioni in quelo la Cesarea Maestà non li manderai, dii qual non ha hauto risjiosta, el è sopra le arme cesaree zereherano di obstarii, però il Leva ha ordini che il capitanio Zuearo con li cavali lizieri vadi a lui, qual è partilo boxi, el il conte Filipo Tomiello et altri capitanti hyspani con fanti si conferiscono a lui, qual ha in animo, fin inalili Saluzo si fazi più forte, si lievi da l'impresa. Questo signor dura non voi tuor li possessi di lochi, cussi sentendo li cesarei. Da lìrexa, di sier Francesco Morexitti podestà, non dice il zorno, ricevute a dì 9 dito. Hoz.i a hore 19 domino Lodovico Poro è zonto do qui, sono andato a trovarlo a I’ hostaria, era andato a veder la lera, poi ritornalo li parlai offerendoli, el perché a Trento era carestia di biave li offeriva farne haver, ringratiò. Da Milan, di l’orator, di 5, ricevute, et seguila quele notade. di sopra. Hozi a hore 18, parlando con il prolonoturio Canizolo, nu ha dito aver aviso da Zenoa da domino Francesco Grimaldo, che a li 2 passò per Zenoa una statela che an lava a Roma et veniva di Barzelona, el si intendeva Cesare esser zonto a Coliuri locho di Sua Maestà, non esprimendo il znrno. Svizari ne la dieta fata in quelli zorni è risolti, quanto a Zurich, che lo edito, qual era che alcun non audisse messa nè observasse li ordini di la vera religione, fusse revocalo, per esser contra la capilulation di la pace; et che a di 28 dii presente doveano far un’ altra dieta per haver la inlention sopra ciò da bernesi, si ben sarà simile, et si iudica quela nalion restali quieta. Meri parti de qui domino Lodovico Poro per andar a Trento. Dii dito, di 7, hore 12, ricevute a dì 10. Il