— 176 — Caravelli. honorandi comitis Ausseri et Chersi, qui se subscripsit. L’ufficio del conte Caravello nel 1340 dovea volgere al suo termine, poiché dai documenti pubblicati dall’Accademia di Zagabria ci è noto che nel maggio del 1341 Marco Zorzi è già conte dell’isola. Nel 1352 questa è governata di bel nuovo da un Giovanni Caravello e s’egli non è un omonimo del primo, e se tutti e due i documenti hanno i dati cronologici esatti, vuol dire che, mostratosi buon uomo di governo, Venezia l’avrà rimandato. Anche dal secondo ¡strumento, che è rogato a Cherso ai 20 gennaio 1451 della Natività di N. S., veniamo a conoscere esattamente la cronologia, finora ignorata, d’ un altro conte veneziano, il quale resse l’isola tra Lodovico Sagredo e Alvise (?) Arimondo. Egli è Michele Michiel che nel documento applica la disposizione dello statuto municipale assicurante ai parenti del venditore ed ai vicini d’uno stabile da alienarsi, il diritto di preferenza all'acquisto. La vedova domina Nicoleta e Giovanna figlia di Nicolò de Permano (altra antica famiglia romanica scomparsa), concordemente volevano vendere ad Antonio Vicich di Lubenizze alcuni terreni, di cui uno chiamato Vodis-ce Pot-Bagne, con manifesto accoppiamento slavo di località ancor oggi, come poche altre del contado, italianamente detta Bagna. Ma Antonio figlio di Biagio Carvino (il cognome, all' uso veneziano, perdette poi la vocale finale) si oppose alla vendita al Vicich, per diritto di parentela con le due donne e di possesso in prossimità dei beni da alienarsi. 11 procedimento giuridico fu lungo, essendosi protratto fino ai 20 di febbraio : il banditore del comune, Giorgio, dovette fare le grida di vendita in platea ad portam terrae, il conte, con i suoi giudici, udire sub logia comunis Chersi i numerosi testimoni, tra i quali se non mancano i Pastranich, i Macacich, i Sidricich ed i Magdalenich, vi compaiono pure il ser Nicolao de Lucico, (famiglia poi scomparsa o cambiata in Lucich), ed i nobili Jacopo de Columbis ed Antonio de Buchina, altrove de Buchigna, con cognome già fissato dal nomignolo romanico bucca. Nè vogliamo passare sotto silenzio, che nel documento per determinare i confini dei poderi da vendersi, l'estensore si serve di vocaboli in uso presso gli italiani dell' isola, proprio così : in his confinibus, a borea... a sirocco... a tramontana.'., a garbino. 1 quali poderi furono poi, tutti assenzienti, aggiudicati e venduti ad Antonio Carvino.