ARTURO CRONIA RELAZIONI CULTURALI TRA RAGUSA E L’ITALIA NEGLI ANNI 1358-1526 La storia particolare delle relazioni culturali tra Ragusa e l'Italia è pagina incancellabile, esponente caratteristico e piincipale della stessa storia ragusea in generale. Essa si manifesta già nelle remote epoche epidauritane, s’accentua nell’animato periodo dei comuni dalmati e imprime possente il suo suggello durante l’ulteriore sviluppo della libera repubblica marinara, sopravvivendo alla mutilazione del Congresso di Vienna, risentendo però la fatalità di Lissa. Pubbliche istituzioni, vita sociale, artistiche manifestazioni e tutte le più significative caratteristiche della civiltà complessiva riflettono in sè poderosamente i benefici vantaggi che Ragusa ritrasse dall' Italia nei suoi millenari rapporti. Rapporti che non vanno intesi quali invadenti influenze o artificiali infiltrazioni ; rapporti che invece risultano evidentemente quali vincoli reciproci e naturali di un’ Unità frazionata in varie energie e sono arterie parallelamente derivanti da una stessa vitalità e conducenti ad una stessa esplicazione. Ragusa con lo splendore delle sue opere d’arte, la secolare lingua delle sue austere costituzioni pubbliche e private, la gioì ia dei fieri umanisti e la ricca serie di tutti gl’insigni letterati, scienziati, teologi e filosofi, che di sè lasciarono perenne memoria in pregevoli opere latine e italiane; Ragusa orgogliosa della propria origine latina, della propria indipendenza politica e della propria rigogliosa civiltà latina; Ragusa nei suoi ininterrotti contatti con l'Italia, non può, non deve essere giudicata alla stregua di una quaUiasi repubblica straniera, che essa appartiene al passato d’Italia nè più nè meno di Venezia, Genova, Firenze. «Gli individui o le nazioni non possono essere definiti e stimati dal numero o dalla loro potenza materiale soltanto: il carattere loro principale viene dalla loro civiltà complessiva. Così il carattere d’ una provincia pon può essere definito nelle sue linee essenziali se non dalla civiltà che in essa