Ili nor di sè stessa. La Sanckioli è certo una perita cantante ; ella si procacciò bel grido d’attrice ; trovammo in lei la stess’ arte e nella benedizione e nella scena straziante del tempio ; ma il prestigio è cessato, e qualche cosa lascia ella desiderare e nella voce e nel canto. Fede, non confortata da Berta, non è più Fede, e ad essa mancò appunto tale conforto : la disgrazia dell’ una doveva di necessità condurre quella dell’ altra. Qualunque sia il valore della Della Valle, questa Berta infelice, ella ha il torto gravissimo d’ essersi piegata ad accettare, come notammo, in tre o quattro giorni una parte, che domandava ben altro tempo ed altri studii. Quanto alle altre parti, elleno furono a dovere rappresentate. Il Perego, eh’ ha gioventù, buona voce, bella presenza, è un acconcissimo Oberthal, come acconcissima è quella triade anabattista, che canta sempre in tuono di messa cantata, ed è composta dei tre : il Della Costa, il Cappello, e il Fascati, che dissero con perfetta esattezza ed accordo que’ canti liturgici, che sono fra le più belle cose dell’ opera. È principale fra loro il Della Costai Zaccaria, che non fu però assai prin-