6 in assetto architettonico i miei libri, gustare i miei buoni bocconi, giuocare a’ miei scacchi. Questi fatti intimi e privati, che finora appartenevano a me solo, e di cui rispondeva soltanto dinanzi la mia coscienza, sono ora di pubblico diritto. Potrei, secondo l’antica sentenza, abitare una casa di vetro : non ho a celare più nulla ; tutti conoscono il mio ottimo appetito, e non resta loro che darmi il buon prò. Di questi studii psicologici, od altri, s’ occupano di presente le lettere ; a questa pratica utilità si sono tirate ! Il loro ufficio s’ è volto in ufficio d’indicazioni. Aperser bottega, e v’ informano s’uno è piccolo o grande, magherò o grasso, bello o brutto ; san quanto pesa, che pugni dispensa, che progressi ha fatto alle scuole. Tengon registro di tutto ; come i passaporti, notano fino alle marche visibili, e vi sanno dire se uno ha nette o polverose le scarpe. Tale è il loro nobil mandato. Le lettere, che, per eccellenza, chiamavansi umane, son divenute inquisitorie : fanno la critica, e insieme il processo ; svelano i misteri dell’ arte e quelli del canapè e dell’ alcova. E d’uno vi