28 a poco a poco le patrie memorie si spengono ! Gli orti della Giudecca, quegli orti simpatici, sì pieni di giocondi o amorosi ricordi per le generazioni passate, o che stau per passare, l’intime loro cene alla luce modesta de’ palloncini di carta, anch’ essi si chiusero. Non ha altro orto, altro giardino possibile che quello del Checchia ; e dico orto o giardino, così per maniera di esprimermi, poiché nessuna parola varrebbe a render l’idea di quel-l’incantato soggiorno, che a nuli’ altro somiglia. Quel caos ordinato, quel mondo di vaghi splendori e di verde, avvivato da’ più gentili sembianti, ha qualche cosa che vince 1’ immaginazione. Son quattro larghi viali coperti, quattro gran pergolati, che secoudauo i muri di cinta, con in mezzo due altri contigui e più vasti. Sotto que’ cieli di fronde splendono quattro, ciuque e fin sette righe di nitidi fanali di vetro a varii colori, 1’ un presso 1’ altro attaccati, mentre altri in gran numero pendono dalle spalliere. Negli spazii lasciati liberi tra’ viali, in quella maniera di simmetriche aiuole, tra’ fiori e i fiorenti arboscelli, sorgono