23 sero 1’ oro onorato, e poiché la fortuna aveva messo loro dinanzi un uomo d’ingegno, gli dissero fate ; non patteggiarono nè contaron, profusero. Ma il pregio precipuo del sontuoso edi-fizio non è tanto la sua ricchezza quanto la somma sua convenienza: quella maschia e soda bellezza, che lo caratterizza, e perfettamente risponde al soggetto. Tutto, dal principale ai più minuti accessorii, agli ornamenti, tutto v’ è acconcio, accomodato, vi spiega 1’ uso e l’ ufficio, cui dee il luogo servire ; in tutto s’ è studiata la politezza, la decenza : alla semplicità s’ è unito il decoro. Esso ha 1’ aspetto più d’ una sala, vi ricorda più il pagano delubro, che non l’ignobil bottega ; e di delubro gli danno sembianza quelle nobili e massicce colonne, che 1’ ornano e in due parton lo spazio ; e que’ deschi ad ara foggiati, con fregi d’intagli in sul dinanzi ; eque’ minori deschetti coperti di nitido marmo, che loro stanno dappresso, su cui non si taglia, ma servono da tavolini. Dinanzi le due colonne di mezzo sorge una polita credenza, che fa 1’ ufficio del solito banco, rilucente pur ella di candido, forbitissimo marmo. Ci si potrebbe