140 tina, e più ancora nella prima parte dell’ aria finale, mostrò che quella fama non era usurpata. Ebbe qualche applauso nella prima, e più molti nella seconda, poiché ella sa veramente cantare. Da questo lato non le sta a pari il tenore, il Marimpietri, cantante nuovo per noi, e che troppo non si fece questa prima volta ammirare, benché il suo canto non sia del tutto privo di pregi. Se non che, la Sonnambula è tal opera, che si canta da sé ; abbiamo ancor negli orecchi, per non salir a tempi remoti, il Galvani e il Carrion, e dove non giunge ora il cantante suppliscono la memoria e l’intimo senso. Inosservata e fredda passò in simil guisa la cavatina del baritono, il Formes, che ha più bella presenza che bella e forte voce, ma che non manca di modi, se si animasse un po’ più. I cori sono ottimamente guidati dal Carcano, ed anche furono a tal luogo applauditi. Il ballo, poiché c’ è un ballo, ha il torto d’essere un ballo grande. E’ mi dà 1’ aria d’ una persona di povero stato cogli abiti d’ un gran signore, che non sa portarli, ed anzi ch’esserne più appariscente, diventa goffo. Pei balli serìi e le grandi decorazioni ci vogliono