16 i casi, in manto o pastrano, e 1’ uomo s’ abbraccia e balla coll’ uomo, le donne fra loro, pel solo onesto piacer di ballare, non senza qualche velleità del pubblico applauso ; quella caccia, assai poco riservata, di maschere, fiere per lo più mansuete, e nulla affatto selvagge, che non temono, non fuggono il cacciatore, ma anzi volontieri gli corrono davanti, e più volontieri ancora si lasciati predare, si che più d’ un uccellatore rimase talora uccellato; i benigni camerini di sopra, mezzo al buio; gl’ intimi colloquii e i separati, più ritenuti lor balli ; i contrasti, il battagliar delle cene, non servite, ma conquistate : tutto questo, lo strepitoso, imperversante morbino, danno non so qual incantesimo al luogo ; e quel luogo, con tutte le sue conseguenze, è pure il più bel trionfo del Carnovale. Ed egli, il Carnovale, ebbe altri più splendidi e domestici onori. L’ urbanità e magnificenza veneziana furono rappresentate, se non dall’ aristocrazia, dal commercio; e il festino, dato in una delle più doviziose Procuratie, fu cosa veramente deliziosa, perfetta. Tutto era ivi eletto, sontuoso, dalle pareti, dagli arredi, al trattamento