249 MDVxxiii Di Franici fo lettere dii Justinian orator nostro, di 16 et 18, da Molines. Coinè l'a fiocamente sarà certissimo eie. Fo ordinalo per Collegio etiam expedir questo aviso, per la via di Franza liaulo, a Costantinopoli. I)a poi disnar fo Pregadi per l’A vogaria, per il caso di sier Mallo Bernardo dii Banco, qual re-dillo e sier Piero Mozenigo olim avogador in queslo raxo con li altri, sier Jacomo da Ornai avogador andò in renga, et parlò sopra le altre do opposition : videlicet aver voluto luòr la stapola di le lane et non lassar cargnr lane su la soa galia, sirliè sono 5 opposilion in tulio. Poi disse le valentisie dii reo, eonfu'andole etc. Et parlò ben et compite, ma licet fusse a bonora li avocati dii Bernardo andono alla Signoria a dir diman li risponderiano, et cussi fo marìdati fuora, et restò quelli intra in Prega li et lo Ielle le lettere venute questi zorni. El sopravene una di Vicenza. Il sumario di le qual lettere è questo, nè il Serenissimo con la Signoria volse si mettesse parte alcuna, per esser slà chiami il Pregadi per l’A vogaria et cosi fo licenlialo il Conseio a hore 22. In quesla matina per 4 consieri fo lerminà che sier Zuan Balbi conte di Curzola, qual compie a di 20 seplembrio aziò l’babbi Ire intride se noti compir a di 25 octobrio; li consieri Duodo, Moro, Bon et Vituri. 78 Da Trento di Andrea Fosso secretano di 28 Mazo, hore 22, ricevute a dì ultimo ditto. Come ricevute nostre ledere di 26 con la infor-malion de la Tisana per le inovation falle per il capilanio di Maran. Itern, ledere col Senato in materia de bonis publicis et privatis etc. Et fo con domino Matteo Avogaro et domino Jacomo Florio, et diloli questo, disseno averla vista e considera nella patente del Serenissimo re di Romani, e di più che dava autorità a li do iudici e non a lui Avogaro, ma che, riportandosi alla capilolalion fata a Bologna, se intendeva ludi Ire. Et cussi andorono dal magnifico Porro superarbitro, el di-toli queslo, se la rise dicendo averlo preveduto. Et qui disse in consonanza di quello havia dillo l'Avo-garo, et si mandi il mandalo. Parlò zerca Latisana, rispose, il capilanio di Maran è qui, e slà il viceca-pilanio, li indici ultimarà Indo. Eri sera tornassemo dal spasso di Pergine e ludi Ire havessemo grandissimo piacer per la varietà di ministri et arteficii el le materie contiene oro, argento, rame e piombo. Il Poro non voi andar a Salò, ma a Meran sopra Bolzan a comprar i cavalli, è li fiera de li fra 6 cicono. 250 zorni. Eri si ave ledere dii re di 24 in- risposta di 14. D. Ferando da Tiene è qui, ubedirà eie. Dui Zante di sier Hironimo da Canal proveditor di V armada et sier Ma fio Barbarico proveditor dii Zante, di 20 Aprii, ricevute a dì primo Zugno. Come eri al tarilo era zonla de li una fregata cesarea parlila da Coron mereore da sera, fo 23 de l’instante, va a Otranto a portar aviso dii zonzer l’armala turchese» in quelle acque. Il patron dice averla vista el averla eonlada, é galie numero 28, fusle 4, la qual passò a largo Coron et andoe a Modon. Fino al presente li si ritrova le i fusle. ludlcamo se siano sbandate per andar in corso. Referisse etiam come a li 23 li turchi di lo e.xercilo da terra andorono sotto Coron e dalle ar-lellarie di la terra molli di loro turchi furono morti e maltrattati. Io Hironimo aviso in quesla armada nostra esser assai amaladi, di la galìa Grilla n. 46, el il soracomilo é stalo malissimo, ma al presente slà meglio; di la Veniera 40; di la Bemba 50; ili la Ponte 20; la mia e le dalmatine per gralia de Dio è sane. De li diti, di 3 Mazo, ricevute a dì 2 Zu-gno. Mò terzo zorno zonse in queslo porto do nave ponentine, una di le qual va in Candia, l’altra é carga di arlellerie et munilion per condurle in Coron, ma inteso Tarmala lurchesca esser in quello acque, dille nave è fermale qui, et hanno scriio al viceré di Napoli, dicono aspedar un’ altra nave carga di monilion, el il palron di questa nave è de qui, nominato Zuan Michiel de Soiera, el il sopra cargo Piero Urtado. ai qual li havemo fallo intender per boni respedi ben noli alla Signoria nostra, Ihoro con ditte nave non se fermino qui perché non sono sicuri, et parie di Tarmala lurchesca potrà venir el farli danno, et nui non li defendessemo. l-i quali hanno risposto che li sultdili nostri capitando in loci di la Cesarea Maestà venivano lavorili, el cussi dovessamo far nui li noslri loci verso la cesarea Maestà. Li havemo diio che intervenendoli alcun sinistro si scusemo eie. Iteri sera eapilò qui una fregala cesarea parti da Coron sabato da sera lo adì 26. Dice che T armala lurchesca domenica si apresenlò a Coron, el per do bore bombardò la terra, el cussi feno la sera. Et haveano vislo per zorni do seguenti che lui patro siete a Vilardo, et il mereore et zobia siete a SIrivalli, dove sentì sera el malina bombardar al solilo. Dii rezimenfo da Corfù e sier Zuan Moro proveditor zeneral, di 2 Mazo ricevute a dì 4 Zugno. Queste lettere non polendo mandar per