57 e delle costole. Il Municipio fe’ assai ; il sigv Caviola fe’ il resto. Sull’ area delle case atterrate egl’ innalzò un suntuoso edifizio, convertì la più umile ed oscura calletta in una splendida e bella contrada ; apparecchiò un signorile soggiorno alla bottega. Venezia ha dovizia di palagi, di templi, di storici monumenti; ma ella, la città mercantile per eccellenza, quella che immaginò il Banco-giro, ed ebbe forse la prima Borsa, non eresse nessuna opera pubblica pel commercio ; i suoi mercadanti si contentavano di far loro ragioni all’ aperto, al caldo ed al freddo, al vento e alla pioggia, e, per avere più tardi una Borsa, s’invase il Palazzo ducale. Chi si ricorda le antiche botteghe, co’ loro larghi tavolati di sopra, e le imposte pesanti, che d’ alto in basso s’ aprivano, e, piegandosi in due, calavano a formar rozzo parapetto di fuori ; chi, per sua disgrazia, se le ricorda, ben può meravigliare delle presenti eleganze. Egli è che allora le idee grandiose erano essenzialmente patrizie ; i signori pen savane da signori, e quando muravano, mu-ravan pei secoli, inalzavano la Cà d’ Oro, il Palazzo de’ Pesari o de1 Corner. Ora le idee mutarono albergo ; entrarono in capo delle