149 del furor più geloso contro la sposa. Rodrigo, personaggio un po’ manesco, s’ abbatte in Cassio ; e come quegli, che vuole, non si sa perchè, accattargli briga, gli dà poco cavallerescamente uno spintone ; poi gli minaccia o gli dà, giacché in quel linguaggio di muti non sappiamo come interpretare quell’ atto, gli dà ciò che volgarmente si chiama una solenne ceffata; onde e’ vengono a’ ferri. Entra Otello, e senza saper nulla del fatto e delle sue cagioni, sentenzia a dirittura il torto di Cassio, il degrada, e facendo a un punto le parti di giudice e d’aguzzino, gli si getta addosso, e gli strappa fuori della guaina la spada. Perchè tanta ira contro quel povero e bellissimo Cassio? Si vede ch’ei non è a parte, come siam noi, del secreto ; poiché quel Cassio cosi gentile e che si esprime e muove e gestisce con tanta grazia, non è altri che la Turchi. Gli potrebbe o piuttosto le potrebbe perdonare. Ma quel moro di Venezia, o vogliam dire quel negro, non ha una dramma inver di cervello ; ed e’ si lascia cosi bene e in così breve tempo aggirare dal perfido suo consigliere, che gli basta veder Cassio salir le sue scale,