170 troppo amoroso, del suo fedele. Ed ella appunto, come giugne la notte, non rattenuta da nemico pudore o paura, cala giù bellamente dalla finestra : cosa che le riesce tanto più agevole, che 1’ amante, con una rara invenzione, che assai ricorda gli accenditori de’ pubblici fanali d’ un tempo, si reca dietro una scala a pinoli, per la quale essa comodamente discende. Ma i due sono appena insieme, appena hanno il tempo di strignersi due o tre volte al seno, che a interrompere i soavi colloquii, ecco sopraggiunge il geloso, e non a torto, D. Alfonso della Vega, lo sposo promesso, che già stava in agguato. Ei si getta sul fortunato rivale e ne segue uno scontro. Accorre allo strepito il padre, accorre mezzo il villaggio, ne sorge orrendo un tafferuglio, e questo poi termina colla poco saggia determina-zion di D. Pedro di rinchiudere in un ritiro la contumace figliuola. I due amanti non si danno per vinti: le difficoltà rinfiammano, non ispengono la passione, ed Isabella, ad onta della stretta guardia, ond’ è custodita, trova modo di mandar giù dalla grata, che la nasconde alla vista,