109 queste difficoltà, queste, direm così, sforzate melodie, che a tutta prima non si raggiungono, ma una volta scoperte o imparate, potentemente ti toccano. L’armonia imitativa non può andare piìx lunge. Se non che, non occorre parlar della musica : noi non rifaremo i nostri articoli, e a tutto il mondo ella è già nota fra gli spartiti più classici. Questo diremo, che in alcuni punti appena la riconoscemmo, e poco ci giovò fin la memoria. Ella non è più 1’ opera stessa, ed alla seconda sera di pianta fu tolta quasi tutta la parte di Berta. Altri pezzi ancora si om-misero ; d’ una trave si fece un nottolino ; sì che non rimasero interi, se non i corali, i cori e la parte di Giovanni, sostenuta dal Sarti, così per I’ azione come pel canto, nel modo più degno di elogio. Lo incoronarono gli Anabattisti, ma più ancora lo incoronaron gli applausi. Ei cantò egregiamente in ispecie il Racconto del sogno, e quella soave pastorale che tien luogo di cabaletta. La bellezza del canto ne pareggiò 1’ espressione, e 1’ effetto fu pieno. Un altro tratto sublime dello spartito è l’inno,