166 terreno, e corre tutta la scena, è la cosa più graziosa a vedersi. Il Balbiani, il quale, coni’ ogni buono ingegno, volontieri ascolta la critica e non se ne adonta, il Balbiani porta ora con maggior garbo la persona, batte con una precisione e scioltezza mirabili i passi più difficili, e aneli’ egli, in una delle sue variazioni, spicca un certo suo novissimo salto, in cui par che s’ arrestino in aria le gambe. La musica seconda con arte fina ed ingegno la pantomima e la danza. Non si può udire motivo più brillante e gentile di quello, che accompagna il primo abboccamento della dama sfortunata col semplicetto Cinese. Molta fantasia ha nelle melodie a ballo, e vivaci quanto mai ed allegre e nuove sono quelle della galoppe e della follia : il maestro Magrini è su ben fiorito sentiero. Lo spettacolo è messo con tutta la sontuosità in iscena. La sala cinese di madama Beatrice, ricca d’ oro e in perfetto carattere colle usanze del paese, ha levato il teatro a romore. Volevano a ogni modo vederne l’autore, ma 1’ autore, che 1’ ha dipinta da un pezzo, e non s’ aspettava tant’ onore, non era