3:59 nnxxxm, loro dito, e conoscendo il disturbo sia a perder delle galle, pensando in dui, over Ire zorni poter azonzer le fuste, deliberai seguir quelle Un a Cavo di le Colline apresso Cotron, et cussi andai, et da li presenti di quel loco mi fu fallo intender che a la volta di Saragosa io le trovarci, però che haveano preso uno signor Paulo de Monlcaltoal qual haveano dato taglia 6000 scudi, et si dovea scuoder lo quelle bande ; per la qual cosa ivi andato vene il consulo de la nation et ini disse che ritroveria certo le fusle a Cavo Passero dove erano andati doi gen-tilomcní per veder di scuoder il ditto Montalto. Andai la notte al Givo, dove fui lieri avanti giorno, et da alcuni cavalari, che per Ierra havea mandali in dillo loco per intender la verità di tal fuste, fui avísalo quelle la malina antecedente ultimo di maio essersi; levate de 15 e poste in mar per passar alla volta di Barbaria, e non mi parse più olirà di seo-rer, ma ritornar immediate verso—, et zonto aviserd etc. Queste galìe non poi più sustentarse por non aver li soracomiti il modo di tenerle senza aver danari, di quanto armono fin questo zorno non hanno auto danari, e si lazi provision di biscoto. lo ho 12 galle et provederò alla guarda dii Golfo fln si provedi di capitatilo, et quando li borami tolti a Corfil smonterà no in terra, le galle rimanici mal in asseto per tanti antalati di quelle. Qui va le deposilione, lo qual sarano qui avanti poste per eror del scriver. Da Miìnn, di V orator, di 15, ricevute a dì 19. Ozi sono lettere di 13 et 14, di cesarei, avisano la città di Alba esser slà restituita a uno mandato li per il principe di Ascoli, siebè tutto quel stato di Monferà e sotto Cesare, excepto Casal. Per più cosse dubitano venir sotto il dominio del duca di Manto», poi non voleno alozar soldati in quel stalo, et hanno ordinato li doi castelani sono in la fortezn, siano a nomo di Cesare, ot in la città non si movi alcuna cosa, lino il ritorno del suo nontio mandono a Cesare. Di Trento, di Andrea Rosso humiìimo servi tor, secretario di 15, ad ore una di notte, ricevute a dì 18. Come tandem era zonta la risposta del Serenissimo re dei romani a questi soi commessari, el reduli li iudici fé lezerla, qual udita lutti noi stomacò, perdio la contravien a la capi-tulation di Vormatia el tien la sia slà firmala qui a Trento. El udita, lui secretario disso voler aver copia per mandarla a la Signoria. El reduto poi con il magnifico Avogaro et excellento Florio in consulto de iure dissono si dovesse oponer alla dilla ; , giugno. 340 et iterum roduli li indici, il Florio parloe, reeliie-dendola in scrittura, el opponendola li commessari regi si tirorono da parte, dicendo esser contenti di corezerla el daria facultà poi ad altri di terminar innovata iuxta continentiam capitu-lationem et post pacem, essendo però prima exe-guilo quanto la Signoria è obligala per il terzo capitolo di la pace falla Bologna, videìicet in darli Il danari, etiam dii seslo capìtolo di le cose del reverendissimo Cardinal Grimanì per il patriarca di Aquilegia,et chela moderarla. Et a hore 18 le remandò, qual monda, però fatta corezer per il superarbitro etc. Et l’Avogaro et Florio disse a questa non si poi negar se per via di Cesare la Signorìa non facesse l’impcrator facesse esso re suo fratello. Pertanto manda la scrittura et le raxon dite per il Florio, et mandandoli la facultà di far il compromesso sia ¡usta la minuta mandoe. Item, arlcorda li danari per ¡1 superarbitro Avogaro el lui secretario, i qual za li sono stà mandati. La lettera del re di romani diee cussi: Ferdinandus divina favente cìemcntia roma-norum rcx semper Angustus ac Germnniae JTungariae, Ihhcmiae, Dalmatiae, Crova-fiae etc. rex. Infans Hispaniarum, Archi-dux Austriae, Diix Burgundine, Marchio Moraviae etc. Comes Tirolis etc. Dà commìssion a questi domino Sigismondo de Tono el Raimondo Deremburg consieri, Antonio Quote canzelier di Trento eie. Data Viena a dì 4 mazo 1533, dii suo regno di romani terzo, el di altri settimo. Sottoscritta : Ferdinandcs e poi Behnarous Cardinatis Tridentinus. Die 26 Maii 1533. Oaleo dal Zanle, patron del navilìo di Francesco Rastopulo, qual se atrovò esser remurchìalo da la galla di domino Zuan Battista Justinian et è stato con II magnifico eapilanio del Golfo fino a finir del successo caso, dimandalo clic 'I debbi narar a che modo sii seguita la perdeda di le galìe del ditto magnifico capitanio el di la bastarda Cornerà, per quanto luì ha possulo veder, respon-dii : n li 24 che fu sabato da poi dìsnsr, a hore