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d’ una società sì mal regolata, che accorda tanto enormi diritti a’ mariti, mentre separa i cuori, che s’ amano : e le offre di bere insieme il veleno. La donna, le cui romantiche convinzioni non arrivavano a tal punto disperato, esita alquanto alla fiera proposta ; ma quegli insiste, 1’ accusa di viltà, di mancare alle generose teoriche de’ suoi libri, e, dopo avergliene dato 1’ esempio, 1’ obbliga a trangugiare la fatale bevanda. La lotta tra il volere e il non volere, tra le sue allucinazioni sublimi e il volgare amor della vita, quell’ atto di pazzo eroismo, compiuto sì mal volentieri, e sì di mal garbo, fanno di questa una delle scene più belle, e il ridicolo è sovranamente raggiunto. Intanto il medico cade ; ella, che, nella paura della morte, se la sente già scorrer nel seno, a quella vista tremenda più non resiste ; grida, chiama, schiamazza, e maledice gli scritti, che 1’ hanno a tal misero fine condotta.
     La guarigione è operata : allora il morto risorge ; le spiega che il veleno era finto, finta la sua passione, che fu in somma una macchina ordita per darle un po’ di lezione: e qui la storia finisce col ravvedimento, pér qtfantò