717 MDXXXIU, bey lesorier dii Cairo, a la Porla ; porta con sò excessivi presentì per poler ritornar in maior grado de quello era, et pensa con ditti presenti subornar quelli de Costantinopoli, et ba ditto farà pagar la spexa,che ’1 farà, a la nation uostra; però è bon far provision. Di Anglia, dii Capello oralor, di 3 Sep-tembrio, ricevute a dì 27 ditto. A di 30 avo-sto gionse de qui el signor duca de Norfolch, venuto da Lion in zorni 8, et questa Maestà vi manda al convento dii Pontefice et re Cliristianissimo lo episcopo di Viseslre, si dice, per mitigar el Pontefice et persuaderlo a suspender li ulti ha fatto contra questa Maestà el inclinarlo, con farli gran oferte, a la impresa de infìdeli, et, non volendo, si appelli di soi alti al fuluro concilio el protestar. Con il re di Scozia è refale le trieve per zorni 20 con poca speranza di compositione. 11 secretano di oratori francesi, andò dal re Chrislianissimo, non è ancora tornalo. Le nave di Sieriini, che partirono de questa insula, da poi hanno prese 20 nave de olandesi carge de mercadanlia. Sono avisi in questi germani che in Germania si siegue el convento overo dieta. Monsignor de Prato, mandato per Cesare al re Chrislianissimo, se aspetta de brieve in Fiandra. Di Franz a, dii Justinian orator, di Avi-gnon, a dì 9 Septembrio, ricevute a dì 27 dito. A li 22 ricevetti le lettere di 6 luio con il Senato, zerca la morte dii scudier Meraveia parli al re Chrislianissimo, el con avisi di Levante di ti avoslo. El per esser parlilo el Gran maestro per Marseia andai dal re et ringraliai Soa Maestà di quello me disse el Gran maestro zerca la morte del Meraveia, et havia haulo letere in risposta de questo che parlasse a Soa Maestà che volesse lenir modo in questa cosa non si perturbasse la pace et quiete de Italia, et quella con la sua sapientia et prudenlia saperà ben lenir modo che non seguiria arme in la chri-stianilà. Soa Maestà disse : « Ambassador, ho hauto questo inslesso dal mio ambassador ; il caso de la morte dii scudier Meraveia l’havele inleso, era mio ambasador, richiesto lo mandasse per Francesco Ta-berna, che era qui oralor dii duca, per trattar li negotii che ’1 duca si voleva mandar in Pranza, aziò fusse secreto, li dii ti letere credential per li soi e nostri afari, et li deli commission di trattar, soitoscrilla da mia mano, et li dava al mexe salario franchi 200 come orator, olirà la sua provision, et ho si-gnati soi acquieti, come è a dir bollcle. Et P impc-rador me ha mandalo a dir el duca voria mandar SETTEMBRE. 718 qui el dillo Tabeina et li fazi salvoconduto ; lo farò volentieri, perchè sa questa cosa è slà grandissima iniuria, voio la reparation conveniente, qual non è tempo da dir, ma la dirò a tempo suo, et come maior de lui ha fato a li re de Franza. Se non la farà, io provedfirò ben secondo si convien a un tal principe, el se voio esser zenlilomo convegno farlo, son alla condition di uno gentilhomo di honor, el qual vien assaltato da uno altro con le arme, non può far altro che difendersi el ofender el suo inimico primo invasor. Io non mancherò a P honor mio. La illustrissima Signoria fa ottimo officio et fa bene, desiderando la tranquillità et quiete. Ho scritto a lutti come amici, non voio da loro iuslilia, perché 10 voio reparalion, overo provederò io stesso. » Li dissi, la Signoria non intende albamente;el li lexi li sumari da Costantinopoli, et di haver la trala de formenli de Borgogna, non polendo haver quella de Linguadoca et Provenza. Disse: « voio satisfar la Signoria, ma aspetto monsignor P armiraio de bora in bora el li parlerò de questo. » Et disse haver auto lettere di madama Renea da Ferrara, che richiedea simel trate ; si farà quel se potrà. Da poi andai da monsignor reverendissimo Legato, qual era lì quando parlai al re, ma poteva intender poco, et li dissi di la morte dii Meraveia succinte. Soa Signoria disse, il re mi ha ditto el tutto; «è slà mòrto contra ius geritimi naturale et scriptum. Et per un menor 331* caso de uno capilanio francese de Lugan, al tempo che '1 re Alvise leniva el Stato de Milan, fece conira uno nontio over corier de Sguizari, coslò a questa corona un milion d’oro, et do oratori in Anglia, uno dii Papa P altro dii re di Franza, quali slevano de notte insieme a tratar contra quel re de Anglia, Inteso, fono falli retenir et formato el processo lo mandò a la iuslilia loro: il Papa volse el suo oralor morisse et lo fece disgradar, a l’altro el re Cbri-slianissimo li scrisse una lettera, qual letta, morse da meninconia. Se ne farà a questa morie reparation, si 110 el re vorà veder chi sarà più potente 0 lui 0 il Papa ; non voi el suo stato, ma la reparation de. Dii ditto, di Avignon etc. Zonse qui monsignor P armiraio, al qual parlai de trala di formenli di Borgogna, et il re Chrislianissimo, vistomi, me disse la nova dii soccorso dii Doria dato in Coron fuga de lo exercilo lurchesco et prese de arlelìarie 11 ritirar de l'armata turca in Modon et la recupera lion de la nave, el dicendo questi avisi el re mostrò grata ciera, dicendo haverli per letere di primo dii suo oralor da Venetia, et monslrò aliegra