683 MDXXXIII SETTEMBRE. 684 grandissimo, mai fo (aula; li do casali, erano iufeladi, sta bone. Ho lellere di 3 di Famagosla, il Borgo stava meglio et erano morti de 11 On vesporo n.°20. Die 11 Septembris 1533. In Rogatis. Consiliarìi omncs, Capita de Quadraginta omnes, Sapientes Consilii, absente ser Dominico Trevisano cquite procuratore, Sapientes Terraefvrmae, absente ser Joanne Antonio Venerio. È introduta una mala consuetudine da cerio tempo in qua che li condenali per li Consegli et magistrati di questa città et per li regimenli di fuora per soi mensfati et mancamenti, aziò la ju-stizia non babbia contro loro il suo debito loco, cercano metter tempo cum diverse oblation che fanno a li Avogadori nostri di Comun et altri magistrali di far recuperar danari a la Signoria nostra, manifestar debitori, accusar et similia, et il forzo di le qual etiam non contengono verità alcuna, mediante il qual tempo alcuna volta si liberano da quella pena la qual ¡ustamente dieno patir, cossa che non se die tollerar a modo alcuno per honor dii Stato nostro, conservation et manutention de la iustitia, però L’anderà parte che, per autorità di questo Conscio, sia preso che de coetero da alcuno che sia slà over sarà condenalo, per li Consegli et magislrali nostri di questa città ac etiam per li rezimenti di fuora, cussi di bando, pena di morte, come di qualunque altra condenatiou sii qlial si vogli, et maxime le condanation per haver maio modo tolto et in sè convertito il danaro di la Signoria nostra, non possi esser acceptada per li Avogadori nostri di Comun oper niun altro magistrato et rezimento nostro alcuna, (oblation), per la qual se interponi tempo alcun alla execution de le condanation, nè simile oblation possino quoquo modo esser dedutte alli Consegli et magislrali nostri, ma contra li delinquenti siano le condenalion soe mandate ad execution, non obstanle alcuna oblation sopradilla, excepli solum li banditi per homicidio puro, de li quali se possi acceptar accuse de manifestar delinquenti per assassinamenti et casi atroci che non fussero in luce, sotto pena a li Avogadori nostri di Comun, come ad altri che le acceplassero, de privatimi de li offici soi et de ducati 500 per cadauno, da esser applicati all’ Arsenal nostro, el tamen obla-tion alcuna acceptata contra l’ordine presente non vagli nè iovi in conio alcuno a li sopradilli con-cianati, a li quali però sii ben lecito, inanti che sia falla et promulgata la condanation, dar aricordi et far oblation, le qual possino esser acceptate, ma da poi condenati non, come di sopra è dillo, riservala sempre la via di gralia secondo le disposinoli de le Ieze el ordeni nostri. Et la presente parte non se possi suspender, revocar, aut quoquo modo interpretar, sotto pena di ducali 500 a chi consentisse, ponesse, over terminasse in contrario, da esserli tolti per cadauno de li Consieri, Capi di XL, et Avogadori di Comun, senza altro Conseio, la mità di li qual sia sua et l’altra milà dell’Arsenal nostro. Et la presente parie non se intendi presa so la non sarà etiam confirmata nel nostro Mazor Conseio. De parte 147 De non 13 Non sincere 6. Die 14 dicto. In Malori Consilio. Posita fuit presens pars per sex Consilia-rios et tria Capita de Quadraginta et fuerunt: De parte 1010 De non 104 Non sincere 0. Fo letto una lettera di sier Piero Landò 222I1) podestà di Padoa, di 10 Settembrio. Zerca mandar con li fanti Hironimo Abioso, electo conte-slabile, de li a soa obedienlia con 30 fanti, il che suinamente è necessario. Fu posto, per li Consieri.....che tulle le condanasori dii podestà di Padoa el dii capitanio che si tarano, tutte siano aplicade in pagar li fanti sopradilli, ut in parte. Fu lelo una letcra, di sier Zuan Dot fin podestà di Verona, di 29 Avosto. Di certo caso seguito, de la moier di Nicolò Pioto da clià Coniarmi, venendo sopra un caro con do ile, una di anni 18 l’altra di anni 10, da la festa di San Piero di Cerea, per andar a Terazo dove le abitano, sopra la slrada, hessendo zerca hore una de note, fo asaltà da 10 vilani armadi et alcuni incogniti con camise bianche, et sforza la fia d’anni 18, volendo etiam a la madre et fiola, se’l padre non zonzeva lì, che era uno mio lonlan ; et inteso alcuni erano in dila villa, mandai li capitani dii devedo con 20 arcliibu-sieri, i qual tre sul campaniel si feno forti et fo fe- (I) La carta 121*, e bianca.