PARTE SECONDA 103 Ciò però nonostante andavasi attaccando ad ogni partito che la mia istruzione presentavali ; ma col solo fine di non dar disgusto a cesare, alla di cui utilità e consolazione fissando la mente, per qualche momento riguardommi con silenzio. Indi, alFimprovviso ed empituosamente torcendosi nel letto, prese una fune pendente dal cielo del medesimo, per aiutarsi a levare, ed in quest’atto rimostrando altrettanta tenerezza di cuore, quanta fierezza di dolore, mi disse : « Devo molto all’impera-dore, onde devo altresi astenermi dal darli ogni minimo disgusto. Alla maestà sua fo un sagrifizio della mia volontà, ch’è il maggiore che possa mai farle, accettando proposizioni e simili partiti. E voi da quest’esempio imparate. Il formarmi un distaccamento, che contenga fanti e cavalli assieme, sarebbe poco decente al mio grado di generale; mentre avendo bisogno l’assedio di fanteria, non se ne potrebbe allontanar se non poco numero. Per il che risolvo di prendermi tutta la cavalleria e di non fermarmi nel campo se non poche ore, conducendovi due battaglioni dell’Aister, levati da Oessek. E farò venire il principe Luigi dalla Bosnia ad unirsi meco, tentando di coprir non meno l’assedio (benché, secondo voi mi rappresentate, sia per venir così presto al fine), che di fare qualche conquista intorno al fiume Morova ». Con questa risoluzione mi rispedì colla saica medesima al campo sotto Belgrado; ed arrivato poco lungi dal Slankamen, m'incontrai con il conte Carafa che, impaziente di saper l’effetto del mio trattato, veniva a ricercare il duca. Verso il quale volendo che seco di nuovo andassi, lo trovassimo a Peter Wa-radino; in cui abboccatosi con lui ed avuta la confermazione di quanto mi avea detto, partì per il campo, ed io restai con sua altezza. La quale nel viaggio verso l’assedio volle sempre passar il tempo col discorrer meco del paese tra Belgrado e Nissa, da me nell’anno 1680 ritornando da Costantinopoli viaggiato; e così nell’idea rappresentavasi vigorose operazioni, che intendea di far subito finita quell’oppugnazione. Si fermò a Slankamen per attendere nuovi avvisi dall’ assedio e, benché fosse quel sito molto debole, contuttociò volle riconoscerlo e progettar