PARTE PRIMA 33 Mi portai a Casale ed ivi trovai, per la parte di Francia, che da pochi mesi lo possedeva il signor di Catinà governatore e, per quella di Mantova, un marchese Gonzaga. E mi restituii a Milano di nuovo; dove fui trattenuto dal governatore, che mi mostrò più modelli di piazze dello stato e la mappa di esso, che mi confidò, perchè li facessi alcune annotazioni correlative agli avvisi che avea, che il signor di Sanlè era passato per acqua lungo il Po a riconoscerlo ed applicare i siti di questo prin-cipal fiume della Lombardia, all’intento di secondare Guastalla ed aprirsi una strada dal Mediterraneo nelle spiaggie della Spezie al Po, che da me fu designato e annotato, secondo le informazioni che sua eccellenza mi diede. E così disteso, fu spedito in Spagna, essendo stato io regalato d’una bellissima rosa di diamanti. Facessimo pure barche di rame, come quelle de’ francesi, delle quali n’avevano condotte molte in Pinarolo per gettar ponti sul Po. Dopo questo ripatriai per qualche breve tempo, preparandomi alla milizia di Germania. Passai perciò a Venezia a congedarmi dagli amici, mi resi di nuovo a Milano e, pigliando la strada di Padova e Vicenza e salutando i miei vecchi amici del tempo dello studio, mi portai a Peschiera, a vedere quelle nuove fortificazioni. Osservai Brescia e Crema, che pure allora si fortificava. Indi fui a Lodi e successivamente di nuovo a Milano; il di cui governatore mi trattenne alcuni giorni, sì per darmi lettere di valide raccomandazione al marchese di Borgo-mainè, ambasciatore di Spagna in Vienna, come per mandarmi a Cremona a vedere quelle ruine che minacciava il Po, per la demolizione della città. E consideratene tutte le circostanze del sito, ne feci una scrittura (che si vede etc.) e proposi il signor Agostino dottor Fabbri bolognese, matematico e professore del-l’acque, che fu accettato con tanto utile di quella città e suo profitto. Ritornando poi per la posta di notte a Milano, mi occorse di vedere una cometa, che mi fece arrestare per qualche ora E licenziatomi dal governatore, con contrassegno di molto affetto, lasciai l’Italia. 3