X AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI andava facendo continue correzioni, nè più nè meno che se fosse stato 1’ autore, il quale s’ ha a credere che lo lasciasse arbitro in tale faccenda. Dopo quella data compare il carattere del Marsigli per annunziare la ripresa immediata della narrazione; segue invece subito, senza carta scritta o bianca in mezzo, quel frammento autografo, acefalo e non finito, contenente fatti dell’anno 1711, dopo i quali un cartellino, incollato di fronte all’ ultima pagina scritta, porta segnati gli argomenti da trattarsi per finire la storia di quello stesso anno. Seguono più di 200 pagine bianche, che paiono attendere invano le notizie della rimanente vita. Ma già altre carte dovrebbero avere lo stesso significato, se collocate tra gli anni 1705 e 1711, dove è sì larga lacuna, e non ve n’ ha punto. Pur troppo quello sciagurato libraio bolognese, che porta il nome sintomatico di Ruinetti, nell’ inserire nelle rilegature tedesche di pelle di porco, impressa di fregi a secco, le carte dei due volumi della vita, mostrò anche qui d’ aver poca testa, come nel mettere insieme tanti altri volumi marsigliani. Le notizie tra il 1705 e il 1711 con ogni probabilità erano state messe in carte, e andarono o perdute o distrutte; non possiamo dire altrettanto per quelle dopo il 1711, se poniamo mente alle tempeste e sopratutto agli sconforti e dispetti e delusioni che travagliarono quell’ anima generosa e sensibilissima nei suoi ultimi anni. Già prima, giunto con la sua scrittura all’ anno fatale della resa di Breisach e a quello successivo della degradazione, pare non gli regga il cuore di scriver molto e in poche righe si limita ad accennare le lettere e le relazioni donde il futuro estensore della sua biografia potrebbe trovare sufficiente materia. Vuole intanto che a questo luogo del suo libro sia posta una vignetta, eseguita con libera fantasia rispetto al contorno, che rappresenta la sua degradazione nella piazza del mercato del grano in Bregenz, perchè si veda a che possa arrivare “ uno innocente che aveva tanto servito e meritato ,,. E noi 1’abbiamo qui riprodotta ; come riproduciamo, e sempre secondo la sua volontà, la pianta dei trinceramenti fatti intorno a Petervaradino nel 1694. Di nostra idea c’è piaciuto aggiungere queste altre illustrazioni : il ritratto equestre del generale, che ora adorna la bella sala marsigliana della R. Biblioteca Universitaria in Bologna; il suo atto di nascita esistente nell’Archivio Arcivescovile, sulla scorta del quale ci siamo permessi di correggere l’errata data: 21 luglio, che si legge in sul bel principio della biografia (altri errori di data non abbiamo toccato); e insieme l’impresa incisa nel suo opuscolo apologetico intitolato Informazione ecc.,