96 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGI.I utile considerabile. Questa confidenza, ch’ella usò meco, non mi fu nuova e perciò non mi sorprese. Mi sorprese bensì l’importanza del tentativo che disse di voler fare, senza eh’ io potessi immaginarmi qual fosse. Le risposi però con la dovuta riverenza dicendole che questa benigna propensione ch’avea verso di me m’avrebbe obbligato in ogni tempo a sparger il vivo sangue in suo servigio, ma che per altro la supplicavo a non mettermi in obbligazione di mancar di fede all’imperadore, mio signore, da cui ero stato a Roma spedito; e che, se col pensiere solamente mi fossi allontanato dall’attual cesareo servigio, sarei già incorso, anche appresso l’animo grande della maestà di essa regina, in una gran reità. Ella ciò inteso, fissomi lo sguardo in faccia, mi disse : « Questa risposta vi conferma nella mia reai grazia e stima, e se l’imperadore avesse molti di questi servidori, assai s’ingrandirebbe ». Quindi passeggiando per quattro ore continue nella sua biblioteca, in cui aperti sopra gran tavole trovavansi li migliori libri della geografia, mi domandò curiosamente della Turchia, dell’ Ungheria e della navigazione dell’Arcipelago, il quale nell’anno 1679 avevo navigato. Riflettendo io a queste domande ed anche alla proposizione fattami di voler tentare gran cose nel mondo, entrai nell’ in-quietitudine d’una grand’impazienza di saperne il fondo e perciò, con la solita familiarità, passai a trovar il Cardinal Azzo-lini; e quando credevo che dovessi esser io il primo a darli questa nuova, egli mi disse che nella sera precedente la medesima regina gli aveva riferta la proposizione fattami e la risposta che le diedi, e che questa, essendo stata propria d’un cavaliere d’onore, m’avea data maggiore stima e riputazione appresso la regina. Intorno poi a quel che la maestà sua pensava di fare, mi disse il cardinale medesimo che il marchese Del Monte, desideroso d’impegnar la regina in viaggi per levarla da Roma e maneggiarla a suo modo, le avea posto in testa che si avesse fatti dare dall’elettor di Brandenburg (in cambio del danaio che dovea conseguir da lui per quelle parti della Pomerania, sulle quali essendo fondate l’entrate della maestà sua, egli le avea possedute) alcuni vascelli, sopra di cui ella contra’ turchi avesse