20 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI dotto alla notizia di più turchi, tanto dentro l’istesso Serraglio, quanto fuora della città di Costantinopoli. Quel sultano, secondo l’uso antico, fra’ suoi paggi aveva quello che li tagliava l’ugne, di nome Abdeclà, nativo di Venezia e figlio d’un fornaio, che, sopra d’una nave fatto schiavo, e rinegata la nostra cattolica fede, fu posto nel Serraglio, dove ascese a questo posto. Contratta seco una particolar amicizia col consenso del bailo, sempre più la coltivai con doni di più galanterie, che lo stesso Civrani somministravami, acciocché avessi non meno soddisfatta la mia curiosità in vedere le parti più recondite del Serraglio, che preso mezzo di ricavare notizie degli affari di stato in quei tempi correnti. Fra l’altre cose osservai con ammirazione che un uomo, stato miserabile per la povertà e vilissimo per la nascita, benché passato a comodi ed onori, ad ogni modo viveva fra una inquieti-tudine d’animo, e massime quando si ricordava de’ proprii genitori. Più racconti mi fece degli usi del Serraglio e per due volte, avendomi invitato a pranzo fra alcuni altri suoi compagni, mi trattenne sempre con una musica, facendomi all’uso loro sedere su d’un belvedere, dove più volte si ritirava il sultano. E con tal occasione mi fece contraere amicizia con un altro suo compagno, che era custode de’ turbanti del gran signore, carica alla sua superiore, ed uomo che nella destrezza e spirito lo superava. Ancor questa conoscenza coltivai con molta attenzione, con frequenti visite e donativi. Non intralasciava però l’altre della città, sciegliendo sopra d’ogni altro quella d’ un certo Hussài effendi, persona che passava per il più letterato di Costantinopoli e che aveva doti ammirabili e di talento e di moralità, che mi faceva molte volte riflettere con tenerezza alla disgrazia d’essere nel mao-mettanesimo. Da questi ebbi il Canon Amet, con tutte le notizie militari e politiche di quella monarchia, nella quale aveva esercitate cariche di rilievo in benefìzio della Porta, e massime nelle parti dell’Asia. M’insinuai di più ad Abubeki effendi, che fu quello che fece l’inversione di tutte le mappe geografiche del Blau, donate da un ambasciatore d’Olanda a quel sultano: opera che in fine