106 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI o per servirsi dell’onesto manto della gratitudine a coprire la sua viltà, sotto pretesto che volesse vendicar il torto fattosi a Mehmet IV con essere stato deposto, non solamente abbandonò il passaggio del 'Savo, ma anche con quel Rostan pascià, con il quale capitulai la resa d’Agria, fece più scorrerie a danno di quelle provincie che da lui speravano difesa. Indi ritiratosi nell’Albania, come ad un luogo che altrettanto stimava sicuro per la conservazione de’ suoi tesori, quanto comodo per minacciare il nuovo sultan Solimano, fu tradito da’ suoi più fedeli amici in un banchetto fattoli da Mahomet beg ocluch, il quale delle sue ricchezze s’impossessò e della sua testa, che al nuovo gran signore fu pregiatissimo dono. In questo mentre che il nostro esercito delle sue vittorie godeva e che li due inviati turchi erano stati per la pace spediti, fui sorpreso da tal febbre, che mi rese impossibile il progettare il modo di fortificare Belgrado; e, benché dopo qualche giorno mi sentissi alquanto sollevato, contuttociò volli passare al riposo ed alla buon’aria di Vienna. Giunto a Buda, intesi la fiera irruzione della Francia a’ danni dell’imperio e vidi arrestato in una osteria il figlio del marchese Louvoies, primo ministro di guerra del re cristianissimo, che si era tro vato volontario nella caduta campagna; e ciò in ripresaglia di molti cavalieri tedeschi, posti nella Bastiglia nell’istesso tempo che i francesi portarono l’assedio a Filisburg, sotto il comando del delfino, e che per trattati occuparono Magonza e Bona. Il mio arrivo a Vienna mi rese la salute, la quale volle cesare subito impiegare a formar più progetti per ridurre Belgrado ad una reai difesa; come in effetto eseguii, formandone tre in diverse maniere, ed espressi tutti i diversi disegni. (Pro getti e disegni per fortificar Belgrado, sul libretto piccolo; e li disegni furono spediti a Bologna). M’affrettava nel tempo istesso don Livio Odeskalki per la scelta d’uno stato, ch’avesse avuto un decoroso titolo, mediante un pronto sborso di danaio per la guerra corrente. Perciò avevo, nella caduta primavera, visitato il comitato d’Arva; la di cui maggior parte, sendo composta de’ beni allodiali della