70 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI sima marcia si avanzò a Strigonia, che fu tosto abbandonata da’ turchi ; li quali stimarono meglio il disporsi in battaglia per tentare quella sconfitta dell’esercito cesareo, che poi accadde al loro. Sentendosi quindi continuamente, con fiera vicendevolezza, da Strigonia, dal campo cristiano, dall’ottomano e dalla piazza di Naiihaiisel i rimbombi de’ cannoni, parea ch’ambedue le armate disputar volessero dell’ultima sorte. Nell’assedio intanto di Natihatisel, perfezionatesi le dighe nel fosso, comandò il conte Caprara l’assalto, che fu diviso in due parti ; perchè due ancora erano le breccie. E l’intenzione principale fu di postarsi sopra d’ambedne le medesime, quando non si fosse potuto penetrare affatto dentro la piazza. Appena fattosi giorno e datosi il segno di certi fuochi, cadet-tero a basso alcune coperte che coprivano l’uscita; ed a quella della mano sinistra, avendo io ricevuto l’onore di esser comandato il primo, ne sortii, seguito da bravissimi granadieri, che a volo mi portarono sulla breccia al piano della strada della ronda; che trovando contra ogni aspettazione libera da ognuno di quelli lavori che temevano d’incontrare ed ordinando che si dividessero alla destra e sinistra ed entrando per quella nella piazza, fui colpito da una pietra che mi ruppe il naso e li denti davanti, e dalla sommità della breccia mi fece cadere insino alla profondità del fosso, senza ch’avessi alcuno aiuto. Sopraffatto ed offeso da questo colpo, portai pericolo di restar sommerso nell’acqua. Inoltratesi intanto le nostre armi nella fortezza, la presero, e tagliarono a pezzi tutti li soldati di presidio. E nel tempo medesimo il duca di Lorena disfece l’esercito turco, con l’acquisto di tutto il bagaglio. La mia ferita, che mi portò seco molti periodi di febbre, mi obbligò al riposo ed alla buon’aria di Vienna, insino al tempo del quartiere, che mi fu assegnato nel comitato d’Edenburg; in cui fui comandato l’inverno ad esaminare una compagnia di minatori, che si era nuovamente con gran spesa dell’erario pubblico istituita senza frutto, perchè fu di gente senza intendimento, come rimostrò l’esame che ne feci (e che si vede etc.); e però la corte prese risoluzione di cassare il capitano e la maggior parte di essi.