226 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI ridotti ad una estensione vasta e senza difesa e sicurezza. E li francesi, approfittandosi di questa divisione, con tutta l’armata loro decamparono d’Argentina e si resero a Uninghen, sorprendendo Naiburgo, dove non vi erano che 300 svizzeri di nuove reclute, nonostante che colà in posta vi fosse andato il principe Luigi istesso, che dovette soffrire di vedersi pigliare in faccia, con la spada alla mano, tal loco, che dava all’ini-mico un passaggio sul Reno e che gli tagliava la comunicazione del suo esercito esistente a Fridling con Brisacco e Friburgo. Dimodoché fu obbligato di pensare a ritirarsi verso le sue piazze, lasciando a’ francesi la libertà del passaggio del Reno ad Uninghen. E questi se ne approfittarono in tal forma che passarono e attaccarono il principe Luigi, che al suo solito aveva distaccata tanta gente qua e là; e lo batterono, presero alcuni forti. E con il mezzo de’ monti si salvò il bagaglio e si ritirò a Stoffen, dove attese la nostra armata che, dopo di tal rotta, dovette abbandonare le linee cominciate ad Agnaun e passare ad unirsi seco con marcie precipitate; che sentendosi dal Vilars, subito ripassò il Reno ad Uninghen, contento d’avere formati due passi sul fiume e liberata l’Alsazia da noi, che stavamo persuasi che il principe, allora forte di 32 mila uomini, avrebbe tentato di ricacciare, o da tutti due li luoghi li francesi, o almeno da Naiburgo; giacché si sapeva che da questo tutto ritiravano e che le giunture del ponte erano come sciolte, per disfarlo affatto. Dispose l’esercito in ordine di battaglia, avanzassimo ad una mezz’ora da Naiburgo, tutti allegri e sicuri di ricuperarlo, e col supposto che ciò mai si sarebbe lasciato dal principe Luigi; che tutto in un attimo ordinò la contromarcia, senza prendere nè consiglio nè far sapere la causa, e causò un tal mormorio nell’esercito, che previde tutto quello che poi accadette a danno dell’imperadore ed utile dell’elettore di Baviera. A questa stravaganza s’unì l’altra poi di far foraggiare tutto il paese fra Brisacco e Friburgo, senza provvisione nè magazzeni; dimodoché non vi era modo da potere nelle piazze suddette tenere nè cavalleria, nè forti guarnigioni da far testa ad Uninga e Naiburgo. E spopolando e ruvinando tutto, sino ad uno suo primo luogo di