160 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI vitto a’ mahomettani, da’ quali me ne feci fare li disegni e le ligure dalle loro istorie ricavate (e tutto apparisce etc.); ed oltr’a ciò diedi l’ultima mano al mio Trattato della milizia ottomana. Raccolsi più manuscritti greci, estratti dall’imperial serraglio di Costantinopoli ; ed altresì turchi, arabi e persiani, che trattano di naturali osservazioni e di geografia; ed ebbi particolarmente tutto il corpo degli atlanti, dal latino tradotto in turco, con tutte le mappe; e fu quell’unico esemplare, che tradur fece sultan Mehemet. Spuntava intanto la primavera, e già con mio diletto cominciando a sbucciar li fiori, de’ quali oltremodo sono i turchi amatori, vidi sì belle diversità di ranuncoli di Candia, che non fui renitente a fare una gran spesa, per mandarne le radici in Italia; e così felicemente, che nell’altr’anno poi con ogni pompa nel mio giardino in Bologna fiorirono. (L’effigie loro al naturale si vedono nel suddetto volume etc.). Quando però credevo d’aver trovata la mia quiete in tali virtuosi trattenimenti, venne a visitarmi il signor Tomaso Kok e mi disse ch’avea ordine dal milord Pagliet, inviato d’Inghilterra alla corte di Vienna, di dire al gran vesiro che potea disporre a suo arbitrio della mia vita, come vita d’un mentitore, ohe non era mai stato servidore del re della Gran Bretagna, ma una spia positiva. Benché questa proposizione, per l’inumanità che rimostrava in chi l’avea comandata, tutto mi raccapricciasse, risposi nulladimeno francamente : che sarebbe stata quest’azione avanti Dio ed avanti il mondo d’orrore; e che avesse pur egli eseguiti gli ordini ch’avea, se credeva di poterlo fare in coscienza e senza un eterno biasimo del suo re e vituperio della sua nazione, perchè io senza preciso comandamento del mio augustissimo padrone non avrei mai abbandonato Costantinopoli. Altro fondamento non avea questa inudita empietà, in un ministro di quel carattere, se non che un rancore preso contro il conte Kinski. Oltr’a ciò, non passarono quindici giorni ch’alia Porta fece istanza l’ambasciadore di Francia, eh’ io fossi con tutte le scritture arrestato; ed a facilitarne l’esecuzione, offrì somme non ordinarie di danaio. Ma de’ cristiani li turchi più