PARTE QUARTA 189 cario di tutto quello che a me voleva appoggiare, mi soggiunse che bastava ch’io solo lo sapessi e che anche che io solo lo esequissi. Replicai le mie istanze, perchè a lui in voce, e con lettera al tenente maresciallo baron Truxes che stava a Titl, fosse data l’istruzione. Concluse che il marchese Bagni averebbe comandato ai due reggimenti nella marcia e che il generale Truxes avrebbe avuto un ordine di lasciarmi fare quello che avessi creduto a proposito. Come io informato delle di lui intenzioni e prevedendo che tutto questo avrebbe causate gelosie, ricorsi al generale Aister, perchè mi facesse cambiare questi ordini; dal tenore de’ quali non volendo punto l’elettore desistere, mi convenne di mettermi alla marcia in tal forma. Nel tempo che marciavo per il campo, il medemo elettore, che stava ancora in letto, mi fece a sè chiamare per replicarmi le di lui istruzioni; ch’erano che vedessi in ogni forma di stabilire un passaggio sul Tibisco, quanto più vicino sarebbe mai stato possibile a Titl et al conflusso del Tibisco nel Danubio, per conservare l’imboccatura del medesimo ; per il qual effetto aveva destinato un distaccamento d’infanteria e cavalleria, con l’aiuto dell’armamento navale. Per la scielta del sito non potei promettere che di cercarla, e che per il fondamento delle nostre barche armate, che situate fra ripe, dove l’inimico si sarebbe posto con l’artiglieria, non avrebbe punto riuscito. Mi prescrisse la sollecita ricognizione, il mio parere e tutte le circostanze. Passò a scherzi; e perchè ne occorse uno memorabile, trovò giusto di raccontarlo. Il giorno precedente aveva l’elettore guadagnato 900 un-gheri al Sapia, generale e colonnello di sua maestà, e figlio del gran generale di Lituania; e come che, all’uso della maggior parte de’ polacchi, si trovava senza denari per pagare, esibì subito un cavallo turco, che disse valeva 1.000 ungari, che l’elettore l’accettò su la di lui parola, dicendo : « Senza dubbio, sarà bello ». Soggiunse il Sapia : « Senza l’eguale, è ». Fu il cavallo condotto avanti delle tende dell’elettore, in tempo che vi era tutta la generalità e maggiori uffiziali, che unitamente lo giudicarono per una carogna di 25 ungari al più; e l’elettore solo,