PARTE PRIMA 13 spediti dalla Porta a Venezia per convogliare il bailo, si concertarono i saluti dall’una e dall’altra parte, col solito donativo di panni di lana e sete. Ed io, mentre fra essi passavano le navi, osservai la loro postura; onde stabilii quello stesso che fu risolto in congiuntura, che a suo luogo dirò, non facendo così difficile quel passo a’ soldati, come rapporta la fama. Usciti dal canale, entrassimo alla Propontide, ossia mare di Marmora, così denominato dalla maggiore sua isola. Vedemmo Galipoli ne’ lidi dell’Europa e Silivria; e guadagnando i Scoigli chiamati Rossi o del Papa, dassimo fondo fra essi alla vista di Costantinopoli; mentre il bailo risolse d'aspettar ivi, non meno gli uffizi del suo antecessore, che gli ordini del sultano, acciocché le navi fossero potute entrare dentro Costantinopoli. Ma siccome poi si seppe che Mahomet IV era corioso di veder l’entrata di quei legni, bordeggiando con ordine di battaglia; così, postici tutti noi col bailo medesimo su piccole barche, ci rendessimo al riposo di quella imperiai città, lasciando i navigli alla custodia dell’ammiraglio. Questo brieve tragitto non si potè terminare se non di notte ; onde avessimo la comodità di vedere il vasto, sontuoso e teatrale aspetto di Costantinopoli, illuminato con più lampadi di vetro, accese nelle sue torri: costume solito di quella nazione nella luna del suo ramasano o digiuno. (Tutti questi viaggi si possono vedere nell’itinerario a parte). Giugnessimo nella casa del bailato, che per il poco sito che occupava mi fece maravigliare. Ed ivi Giovanni Morosini, procuratore di S. Marco, dopo accolto il suo successore, risguardò ciascheduno di noi con precisa benevoglienza e cortesia. Tre giorni dopo il nostro arrivo, vennero le navi; che, non meno ornate di tutti i finimenti marinareschi ed armate di gente e cannone, che ben regolate con ogni arte di mare e di guerra, diedero argomento al sultano (il quale, in un luogo di belvedere situato in una punta della città, dove è il Serraglio, stava risguardandole) della qualità de’ legni veneti. Ciò eseguito, cominciarono frequenti le visite degli amba-sciadori ed altri ministri de’ principi, gli ossequi de’ mercanti e