PARTE QUARTA 219 forma servita; ma un numero grande crepava di vedere una tal mostra, alla vista di tutta la corte e popolo, di quell’oggetto istesso del reggimento per il quale mi avevano tante calunnie e vessazioni formate. Dopo di essere io passato nella descritta maniera avanti di sua maestà cesarea, ritornai avanti la di lui finestra, scortato da 12 uomini scelti di guardia, che mi custodivano tra il tanto popolo una competente piazza, e sempre con il cappello nella sinistra e partisana nella destra, appoggiata in terra col piede, stetti per rispetto, sino a che fu difilato l’intiero reggimento, che adagio sotto della finestra passava, giaochè fila per fila con l’occhiale suo solito ognuna considerava. Terminato il passaggio di tutto il reggimento e fatta una profonda riverenza a tutta la casa, mi portai al presidente di guerra, stante nella guardia con più signori, da dove mi vide passare; e domandatogli l’ordine per potere subito ripartire la gente nelli loro villaggi, che mi fu accordato. E di poi montai alle stanze dell’imperadore, che subito mi ammise al bacio della mano, dicendomi: «Ci avete mostrato uno de’ più belli reggimenti, che mai abbiamo veduto durante il nostro governo. Saremo memori del vostro zelo, fedeltà e diligenza. Ma come avete fatto, che io non ho saputo distinguere la gente nuova dalla vecchia?». Così mi domandò il re, e l’arciduca rise, e poi mi disse: «Vi ho in questa mostra conosciuto bono economo, perchè nelle monture bone e sode ho osservato che, dove avete potuto servirvi d’ un giustacore e cappello non affatto nuovo, che l’avete fatto». Risposi: «È meglio avere un giustacore e cappello non tanto nuovo e che ben copra per il bisogno e rispetto un soldato bello e forte, che deriva dalla bona montura fatta dal risparmio del denaro, che un nuovo fiammante vestito, sopra d’un scheltro per necessità di vitto ». « Avete ragione, disse ; vi lodo. E se tutti così facessero, sares-simo meglio serviti ». Conclusi con due parole: « Sessanta mila reali deve vostra maestà al reggimento, e con remota speranza d’averli. Alli mercanti questo nulla deve. Quarantaquattro mila reali seco in marcia ha, per far la campagna. E per far ciò conviene la strada che pratico io, per la quale sa vostra maestà