PAKTE QUARTA 191 tassi; come feci sul suo capitale vascello, istando in nome di sua altezza, che osservasse quanto aveva promesso alla corte, di difendere con li suoi legni armati l’imboccatura del Ti-bisco, e che qui era la copia del suo progetto et assicuranza, mandata da sua maestà all’elettore. Con molta risoluzione mi disse ch’era pronto con l’effetto di mantenere il promesso. E ricercandolo se pure era bene informato della situazione : perchè a mio giudizio ogni vascello condotto nel Tibisco, che non era più largo che d’un picciolo tiro di moschetto, era perso, tanto dal fuoco della moschetteria che de’ cannoni che li turchi avrebbero collocati su la ripa del medesimo Tibisco, dalla parte di Timisvar; e che da’ nemici la bocca del medesimo fiume con il loro numeroso armamento si sarebbe chiusa, tagliando fuori li vascelli del Tibisco dagli altri del Danubio, e per ritirarli contro acqua verso Titl, dove la corrente era assai forte, avrebbe bisognato servirsi del mezzo della corda tirata da gente, che dalle moschettate della ripa opposta sarebbe stata ammazzata, e conseguentemente non vi sarebbe stato altro rimedio che metterli il fuoco, per non lasciarli cadere in mano de’ nemici. Questo mio discorso nell’interno li faceva caso, ma nell’apparenza sempre si mostrava sicuro del suo fatto; ed alla fine lo ridussi che la mattina seguente con barche leggiere da Cu-billa si sarebbe meco portato a riconoscere la bocca del Tibisco, con li suoi principali uffiziali; come io ne invitai il generale Truxes, che seco condusse il marchese Bagni per la via di terra, desideroso di tenere in faccia del luogo un consiglio di guerra con gli uffiziali de* legni armati, che con picciole barche da per tutto condussi a mostrarli tutto quello che la sera avanti gli avevo detto. E venutosi a dar li voti, replicai il tutto la sera antecedente, conchiudendo che li vascelli condotti nel Tibisco non avrebbero avuto altro scampo che quello del fuoco e che in una distanza di 8 clofter il cannone disolava muri fortissimi, non che le bai-che di legno. E tutti noi terrestri convenissimo in questo sentimento; al quale opponendosegli l’ar-miraglio con la severanza di volere mantenere il promesso, si risolse da tutti noi, forsi non bene informati de’ legni armati, di lasciare a lui il merito di così gran servizio et anche il rispon-