218 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI dati?» — Ognuno rispose: «Non si distingue, ed il generale Marsigli ha un segreto particolare ». Il re mi comandò di dirgli come avevo fatto. Risposi : « Sire, alli primi di settembre caduto ebbi l’ordine per formare le nuove compagnie; e del proprio subito avanzai per la leva, al servizio della quale solo a febbraio si ebbe il danaro. Dimodoché, non essendovi che io che levassi, scielsi la gente della bellezza che vede, ebbi sei mesi di più degli altri per farli esercitare, hanno goduto e risparmiato delli quartieri d’inverno. E con questa forma l’augustissimo padre e vostra maestà è stata così servita ». Si mise in un sito opportuno per vederlo marciare, con quell’istesso ordine che lo feci avanzare sotto degli occhi del padre; ed io pure a piedi passai avanti di lui, al mio competente loco, e dopo passato tutto il reggimento, tanto al re che arciduca baciai la mano, con il ricevere stricate di quella e ringraziamenti. Si giunse alla vista della Favorita, dove il re e arciduca erano precorsi con tutta la corte, che era stata seco a cavallo, e dappertutto cinto di nobiltà a cavallo, nelle carrozze, ed infinito popolo; arrestai la marcia in ordine delli più belli, che fosse mai stato, sino a che il presidente di guerra mi mandò a felicitare per un aiutante dell’arrivo mio con sì bel reggimento ed ordinarmi che marciasse pure, perchè l’imperadore con l’augustissima famiglia era alle finestre. Avanzò la truppa a cavallo, avendo ognuno un’asta con la bandirola per la metazione del campo, di poi li bellissimi granatieri al numero di 100 con le baionette nelli fucili, di poi auditore, chirurgo maggiore, cappellano a cavallo, e dietro due cavalli da mano, condotti da due stallieri a piedi, con selle scoperte e cavalli della bellezza senza pari e ricchissimi appa rati, di poi quattro staffieri con mia livrea, un paggio a piedi iustivalato, che portava la canna d’india, ed alle bande otto focilieri di statura ammirabile, e lontani da ime, conservandomi attorno una gran piazza, nel mezzo della quale io solo camminavo, vestito del colore della montura del reggimento, con la partisana alla mano. Questa mia pomposa marcia era alla vista di tutta l’augustissima famiglia, che godeva di vedersi in tal