122 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. AI ARSIGLI tutto il possibile per formar la strada suddetta; la quale trovata, con tagliar qualche piccolo tratto di monte, riuscibile, ne feci tosto il disegno e lo mandai alla corte di Vienna ed a sua altezza di Baden; e sì dall’una come dall’altra, con l’approvazione di esso, ricevetti l’ordine di mettermi all’opera, come nel tomo delle mappe apparisce. Ozioso negli ultimi giorni dell’inverno in quella relegazione, m’applicai a raccogliere tutte le notizie dell’antichità romane, alle sponde del Danubio esistenti; e mi posi altresì all’esame naturale delle qualità e de’ moti de’ pesci, che in tant’abbon-danza tra quelle cataratte del Danubio ritrovansi (come si vede etc.). Ed allora totalmente determinai di maturar l’idea della mia opera danubiale, al fine già ormai1 ridotta. Terminando il mese di febbraio, con espresso corriere mi chiamò il generai Veterani a Nissa, dove si era portato, non men per rimettere in qualche buon stato il paese, che la milizia rotta a Caccianik da’ tartari. Ivi, appena io giunto, venne da Vienna un ordine, ch’abbandonata Nissa medesima, dovessimo a Belgrado ritirarci. Questo comandamento di cesare fu col dovuto rispetto esaminato nel consiglio di guerra, ed in esso deciso ch’era per allora impossibile il poterlo obbedire senza lasciar addietro tutto il cannone, per mancanza di vetture, e senza perder tutta la cavalleria, non essendo in sì lunga marcia foraggi nè carri o giumenti per condurre le provvigioni. Oltr’a ciò in quel presente stato non appariva necessità precisa di far quell’abbandona-mento, ch’avrebbe tanto incoraggito li turchi. Per dimostrare tutto ciò alla corte, alla medesima il consiglio spedimmi, con obbligazione dichiaratosi per altro prontissimo il Veterani ad eseguire tutto quello ch’avesse comandato sua maestà cesarea, dopo questa mia esposizione. Giunto perciò a Vienna nel giorno dopo del solenne ingresso del re de’ romani, esposi subito in brevi termini a’ piedi di cesare quanto dovevo. Ma perchè vidi ne’ ministri cesarei una grande altercazione di voti, sì per giustificazione del Veterani come per onor mio, feci una scrittura con mappa, ed in essa sotto l’occhio di ciascuno tutto quello esposi ch’era da consi-