PARTE SECONDA
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ne fece quella nota strage de’ turchi, che credeano di star sicuri nelle trincee fra paludi e selve ed angusto terreno. Unitosi alfine l’esercito turco, videsi tosto vittima del valor cristiano sotto le nostre spade, lasciandoci un ricco bottino di padiglioni, danaio ed altro, in un campo ripieno di trucidati giannizzeri.
   Questa vittoria fu non solamente contra la opinione del nostro esercito, che mai avrebbe creduto che fosse de sò venuto il nemico a’ cimenti di battaglia, non avendone avuto l’ardire nel sito più opportuno d’Oèssek, ma anche superò la speranza dell’istessa corte cesarea, la quale credea quella campagna di poco frutto, anzi dannosa alle cominciate bloccate di Agria, Albareale, Sighet e Kanissa. Ma posta in ragione, da sì felice successo, di tentar rimarcabili guadagni che fossero stati parti d’una tanta vittoria, pensò la conquista della Transilvania e ne mandò gli ordini al duca, il quale fatto subito un distaccamento generale della cavai leria, sotto il conte di Tinevolt, preparò l’esercito per passare il Danubio ed a me incaricò il veder se fosse stato possibile passar sulle vicinanze di Baya, come appunto con l’aiuto della grande isola di Moiafcz, dirimpetto al castello di Seichiù, felicemente seguì per la decrescenza dell’ acque. Ciò fatto, volle il duca dar tempo alle disposizioni de’ viveri, che faceansi dal conte Rabatta, generai commessario; ma nell’istesso tempo non volle star ozioso e diede aria al distaccamento, ch’era entrato nella Schiavonia, facendo alcune marcie lungo le paludi del Danubio per le pianure di Batsca insino alla dirittura tanto di Erdut, posto sulla ripa del Danubio nella Schiavonia, quanto del con-flusso del Dravo nel Danubio medesimo; e posto il suo campo a Sentova, mi distaccò, acciocché riconoscessi s’era possibile di comunicare col vivo dell’acque del Danubio e far passare, si la cavalleria come la fanteria, aH’angolo della Schiavonia, al conflusso medesimo del Dravo.
   Fatta sopra ciò la relazione dell’impossibilità per le gran paludi ed acque, ed avuto il duca nell’ istesso tempo riscontro, che il distaccamento suddetto del Tinevolt felicemente riusciva nella commessali conquista della Schiavonia, risolvette ritornare con la medesima marcia di prima a Baya, in cui l’esercito s’accomodò di provvisione giusta il necessario insino a Seghedi-