40 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI mio parere, che mandai al conte Caprara; acciocché lo presentasse al presidente di guerra, come fece (come si vedrà etc.), prendendo da questa prima opera quel concetto di me che non meritavo. Era vicegenerale, comandante di tutte le milizie unghere, il conte Francesco Esterasi, che per l’età e lunga militare spe-rienza era degno di venerazione e che con molto affetto soffriva le mie contìnue visite, dandomi più informazioni dello stato generale dell’Ungheria, del particulare del generalato di Gia-varino e della qualità del confine che, non avendo parte più importante di quella dell’isola detta Rabachos, in’accordò l’andarla a visitare e mi diede ogni assistenza. Di quell’isola fatta un’esattissima mappa, gliela mostrai nel ritorno ; che seguì appunto nel tempo che il presidente di guerra veniva a Giavarino per visitar quella piazza e provvederla del necessario alla difesa, di cui avea prossimo bisogno. E nelle consulte che occorrevano sopra la parte dell’importante isola di Rabachos, il maggior fondamento era la mia mappa, perchè nell’isola medesima dovea designarsi la strage, ch’era così giusta, eontra il sito naturale. E qui il marchese di Baden più di mai ebbe bisogno di sentirmi parlare, chiamandomi anche nelle conferenze. Riandò questo primo ministro di guerra, con ottimo concetto di me, a Vienna ; dove pochi giorni dopo andai a riverirlo, coll’occasione di dovermi provvedere di quanto m’era necessario per sortire nella futura campagna col conte Caprara. Ma giunto appena in Vienna, il marchese medesimo di Baden trovò a proposito l’incaricarmi l’intera ricognizione del fiume Rab ansino alli confini della Stiria, affinchè poi fossi a tempo ritornato a Presburg, dove si sarebbe trovata sua maestà per fare la mostra di tutto l’esercito. In questo mentre ch’ero io assente, il conte di Sworzenberg, figlio del principe, scrisse al marchese di Grana, governadore di Fiandra, acciocché avesse rimesso nel posto d’un vecchio capitano del suo reggimento la mia persona. Visitai il fiume, tanto nelle sue profondità, quanto nella qualità delle ripe, riflettendo in ciascuna parte di esso a tutto quello ch’avesse potuto servire alla difesa, ch’esigere si volea