94 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI e la saggia condotta del conte Caunitz, inviato a quella elezione di sua maestà cesarea, si fosse data una obbediente esecuzione al comandamento di sua santità ed al desiderio dell’imperadore. Un così buon successo mi obbligò a chieder nuova udienza dal papa ; ed ottenutala, le resi grazie in nome di cesare per la dispensa negata al Cardinal de Firstenberg e concessa al principe Clemente, ed accompagnai quest’offizio con una nuova, ch’era la maggior che sua santità desiderasse; mentre, avendomi comandato cesare a dirle che già si era risoluto di tentar l’espugnazione di Belgrado, unico antemurale di Costantinopoli, glielo manifestai con un preciso ragguaglio dell’importanza di quella piazaa o de’ paesi adiacenti tra la medesima e Costan tinopoli, mentre per il viaggio fattovi n’ero appieno informato. Con quale attenzione e compiacenza mi sentisse di ciò discorrere quel santo padre, può bene immaginarselo chi sa l’ardente desiderio eh’ egli avea di veder libera l’Europa dalla tirannia de’ turchi; e perchè avea un ottimo intendimento e comprese l’importanza del passar il Savo, fra timore e speranza mi disse : « Passato eh’ avrete il Savo, sarà nostro Belgrado ». Quindi presi motivo dilicatamente di cercarli qualche soccorso, sotto pretesto di risarcir poi quella piazza e di far opere pie negli spedali, ed egli sorridendo mi rispose ; « Voi avete già fatta la breccia e presa quella fortezza, onde pensate a ripararla e forse a fortificarla ». A ciò replicai che non dubitavo dell’assistenza divina, impetrata dalle orazioni della santità sua e dalla giustizia delle armi cesaree, avvalorate di più dalla odierna debolezza e confusione de’ turchi. Ma con questi discorsi non mi negò, nè mi promesse il soccorso richiestomi. Instrutto daH’affetto e consumato sapere del Cardinal Casa-natta di più privilegi e meriti, ch’avea la casa di Lorena con la religione di Malta, rinovai le istanze a favore del principe Carlo per il gran priorato di Castiglia e soggiunsi che il duca, avendo patito una grande infermità, per cui trovavasi ancor debole, sarebbesi riposto in forze se colla nuova di tal grazia si fosse sollevato dalle interne afflizioni d’animo ; e che ciò dalla santità sua doveasi procurare, mentre la presenza d’un