26 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI Travagliava intanto io nelle mie osservazioni fisiche nel canale di Costantinopoli, e le ridussi a quel fine che la dissertazione a Cristina, regina di Svezia, mostra; e non tralasciai di farne più volte menzione al padre Begni della compagnia di Giesù, francese, che meco si portò ad esserne testimonio di vista, come uomo di molta dottrina e che praticava in sommo grado la coriosità. In questo mentre la fama delle belle rarità del paese di Bursia mi sollecitò a farne il viaggio, traversando con una barca il golfo di Marmora alla spiaggia dell’Asia nel sito di Bogda-nia; dove, pigliando cavalli, con un cammino di poche ore mi vi resi, colla compagnia del detto padre Begni, del medico del-l’ambasciator di Francia, signor d’Armars, e del signor Gaetano Foresta. Vidi non una città, ma una massa di borghi posti in una valle deliziosa, tutta piena di celsi, irrigata da una infinità di rivoli d’acque bellissime. Alla radice del monte Olimpo vidi più moschee, dove stava sepolto sultan Osman, primo della casa ottomana, e molti altri sultani, insino a Mehemet II. Feci riflessione alla povertà di quelle fabbriche, in paragone delle ricche di Costantinopoli. Gli edifieii però de’ bagni, o terme calde e fredde, che ivi in tanta copia si trovano, esigerono ammirazione. Attorno di queste terme il detto medico ed io facessimo più sperimenti (li quali si trovano ancor notati fra gli altri notamenti sulle qualità de’ turchi), io per coriosità e lui per obbligo di dover dar conto al suo padrone delle qualità di esse, per trovare se fossero state salubri a più sue malattie. Passai sul monte Olimpo con una lunga cavalcata e, non potendo guadagnar la sommità, dovetti fermarmi più basso di essa ed ivi fare lo sperimento di quanto ascendeva il mercurio nel tubo torriciliano : osservazione che, tra le altre da me fatte, riportai. Vidi in quella città gran raccolte di seta e la felicità nel dar le tinte anche alle lane, colle quali fanno quei tanti tappeti che girano per il mondo. Quello che fu il serraglio dei primi sultani, non è che una mediocre cosa, conchiudendosi che tutto il loro fasto e principio di grandezza cominciò dallo stabilirsi nell’Europa. Ritornato cogli altri all’imbarco, mi restituii di nuovo felicemente a Costantinopoli.