PAKTE TERZA
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anche mi fu resa la deliberazione presasi di rompere ogni trattato di pace
   Ciò però nonostante, con ogni sollecitudine ad Adriano-poli mi resi, ed alloggiando nella casa del Coliers ambascia-dorè d’Olanda, restato a quel negozio unico assistente, li diedi in scritto, benché debole di salute, le precise risposte del serenissimo di Baden a quanto in nome di cesare gli avevo portato (come si vede etc.).
   Giuntemi poco dopo le lettere del medesimo principe, il quale, con l’avviso de’ suoi progressi contro Gran Varadino, mi dava la libertà di poter al miglior modo possibile facilitar la pace nelle forme che permesse mi erano, comunicai tutto all’am-basciadore. Si tennero perciò più conferenze col gran vesiro e col suo chiaia, li quali, vedendomi ancora involta nelle fasce la testa, ebbero, benché barbari, di me compassione. Ma tutte le conferenze, che si faceano, ad altro non servivano che a scoprir chiaramente che il gran vesiro voleva onninamente la guerra.
   La nazione inglese, per la morte del suo ambasciadore, dal signor Tomaso Kok allora governata, cominciò a mostrarmisi contraria. L’ambasciadore di Francia, o che servir si volesse della mala disposizione de’ turchi alla pace, o che l’ardire ne prendesse dal veder che mi erano gl’ inglesi mal’ affetti, tentò di farmi arrestar dalla Porta. Ed in sì fatta tempesta, altro palischermo non ebbi che la simulazione, nè altro porto cli’una piccola casetta presso al palagio dell’ambasciadore d’Olanda, •in cui attendevo la calma.
   Capitò in questo mentre alla vista d’Adrianopoli l’esercito ottomano, reliquia della battaglia di Slankamen. Il gran vesir, con parole di falso affetto ammantate, invitò quel Kiemances seraskiere di Belgrado, di cui ho più volte fatta menzione. Il volerli far pagare, sotto cortese inganno, il fio di quella sconfitta, fu il suo disegno ; fondato dalle attestazioni di altri capi dell’esercito, ch’a lui tutta la disgrazia di quella giornata addossavano. Ed io credo in effetto che non fossero false l’accuse, stante l’avversione ch'avea sempre avuta al defunto vesiro e la