PARTE QUARTA 203 dito dalla cancelleria dell’imperio il decreto per tal incombenza, ed intimazione alla camera per denaro da mettermi all’ordine. Con ogni rispetto ed altrettanto sorriso apersi l’ordine. Mi resi al conte Kinski, restituendo il medesimo decreto ed esibendo di rendermi al congresso come servidore di sua maestà cesarea, per ivi servire come mi avessero creduto capace, ed assicurando sua eccellenza, che già sapeva da molto tempo che avevo tanto travagliato per la gloria degli altri e solo per me fattomi nemici che mi avevano impedito questo moderno onore, dove altri 1’ avevano a colpo sicuro e senza quelle fatiche ed azzardi, ai quali l’anno 1691 ero stato sacrificato, allora senza concorrenti ; e che alla fine era per un forestiero megliore condizione a servire li turchi, che in Germania, con l’esempio di Mauro Cordato, che nonostante anco la discrepanza della reli gione sua cristiana respettivamente all’ottomana, che era graduato del carattere; che se mi levava per oggetto di essere forestiero, e che se mi addossava del peso d’esso col costituirmi assistente, ed esposto a dar conto degli errori altrui e del mio bene fare lasciarne agli altri la gloria. Restò questo ministro confuso fra queste mie ragioni, benché da lui prevedute, ed esitante di quello volessi risolvere, che fu : « Signor conte Kinski, amo troppo il servizio di sua maestà cesarea e la di lui gloria, e la gratitudine all’amore che mi porta, per abbandonare mai nè quello, nè queste, risoluto d’andare al congresso senza verun carattere imaginabile, giacché quello di ambascia-dorè mi manca, ed in quel congresso fare quello che io solo posso per sua maestà cesarea, per li di lui stati ereditari e per la cristianità ». L’intenerì, m’abbracciò con queste parole : « Per torto, che se gli fa reo da bene, dove non si merita. Oh se sua maestà cesarea non la corrispondesse, sarebbe il più ingrato monarca del mondo ! Ma la sollecitazione de’ benefizii sarà mia cura. Tutta la confidenza per essenziale del negozio è in lei, come de’ turchi, de’ limiti e dell’interesse d’ogni sito il più informato; perchè fuori del generalato di Seghedino, che in parte è noto al conte Slik, di tutto il resto nè lui, nè il conte d’E-ting sanno parola».