PARTE SECONDA 37 10 di corte il conte di Zinzindorff; per presidente di guerra 11 marchese Ermanno di Baden ed .... Abel per presidente di camera; per presidente del consiglio aulico imperiale il principe Svorzenperg; il conte .... Woldenstein, nominato cardinale, per capitano della guardia degli arcieri; il barone d’Itacher per gran cancelliere di corte; per gran cancelliere di Boemia il conte di Nostiz ; ed il principe .... Die-trichstein era il maggiordomo dell’imperadrice : ministri che formavano tutto lo stato della corte e ch’erano a tutti superiori, non solo nell’autorità, ma anche nel favore e nel credito appresso di cesare, assieme «01 vescovo di Vienna, ch’era in quel tempo il padre Emerico .... cappuccino. Francesco Bonvisi, fatto poco prima cardinale, era nunzio apostolico; ambasciador di Spagna era il marchese di Borgo-mainier; e Domenico Contarmi, di Venezia. Una corte sì fatta si trovava fra le agitazioni che le davano i progressi degli ungari ribelli, ugualmente dalla Porta ottomana e dalla Francia protetti ; ed era in grave peneiere per la evidenza che si avea di dover intraprendere una guerra o col turco o colla Francia, se non con ambedue. Su questo importante punto era diviso in due fazioni il ministero: una volea l’accomodamento ad ogni prezzo con gli ungari, per far la guerra contra la Francia ; l’altra pretendea che tra più isoddisfazioni si temporeggiasse colla Francia, per domare i sudditi ribelli e per resistere al turco. La prima fazione era del vescovo di Vienna, del maresciallo di corte e delli due presidenti di guerra e della camera, ch’erano i più potenti e che secondavano nel consiglio le massime dell’ambasciador di Spagna, che li dirigeva; la seconda componevasi del presidente del consiglio aulico e delli due cancellieri di corte e di Boemia, benché questi, essendo cadente, potesse poco impiegare il suo talento. Un tale stato di cose mi rese più ardente il desiderio d’impie-garmi nella guerra, giacché la vedevo irreparabile o contra l’una o contra l’altra parte. Fui perciò introdotto a’ piedi del nuovo elettomi padrone dall’appoggio del vescovo di Vienna, appresso di cui ebbi lettera di efficace favore dal cardinale Acciaiuoli ;