62 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI nità con l’avviso dell’intimazione della guerra che avea fatta la repubblica alla Porta ottomana, per risentirsi giustamente delle tante violenze fattesi da’ turchi a’ sudditi della medesima nella pace di Candia, confidentemente mi disse ch’era egli stato direttamente contrario a questa risoluzione della sua patria; ma, giacché la vedea tanto impegnata, ch’avrebbe fatto tutto il possibile per averne un fine felice. Mi domandò poi cosa io credevo che dovesse riuscire della guerra di Dalmazia a paragone di quella di Levante. Indi mi consolò con darmi notizia della morte del capitano di Dovaria (che tanto m’avea travagliato), sorpreso di notte e fatto in pezzi da’ morlacchi. Mi resi alla patria passando per Ferrara, dove governava tuttavia il Cardinal Acciaioli, legato a latere, che per due giorni mi volle seco; ed in questo tempo fui incontrato da’ fratelli, li quali a volo mi portarono alla patria, in cui la moltiplicità degli uffizi de’ parenti, amici e concittadini mi rese confuso. E tanto più grandi furono le congratulazioni, quanto più, avendomi la fama decantato morto, mi erano state fatte anche (’esequie. Con un tanto giubilo del mio cuore e col respiro dell’aria natia (che per alcuni giorni godetti nella villa di Bel Poggio del marchese Azzolini, mio tanto amico) mi resi affatto alla salute. Indi con le poste mi portai a soddisfare i voti alla Santa Casa di Loreto ed alla Santissima Annunziata di Firenze; dove mi fu dato l’onore di presentarmi al granduca Cosmo, al principe Ferdinando ed a don Castone (ch’erano allora il «angue di quella serenissima casa), e di essere da’ medesimi benignamente accolto. Riportatomi poi alla patria, mi accadde lo strano caso che siegue. Un religioso, di un certo ordine a me ignoto, venne a trovarmi una mattina che stavo sotto il barbiere e, sedutosi appresso di me, disse di avere un urgentissimo negozio da presentarmi, il quale era di mio servigio e che non ammettea dilazione. Una esagerazione così grande m'obbligò a levarmi dalla sedia, con mezza barba, ed andare ad un gabinetto a discorrere con lui. Egli mi disse che un certo nomo se gli era insinuato e gli avea riferto che gli erano state promesse cento doppie per