PARTE QUARTA
   Parte Quarta della mia vita, che comincia dal mio ritorno da Costantinopoli, l’anno 1692.
   Cessate le mie occupazioni per li prementovati trattati di pace allora svaniti, come è espresso nella Parte Terza, m’applicai alla continuazione de’ miei militari impieghi, insistendo per un effettivo reggimento d’infanteria, come sua maestà cesarea mi aveva promesso prima d’intraprendere li così pericolosi viaggi di Turchia; ma non essendovi vacanza, mi convenne di patire dilazione sino al primo di gennaio 1693, nel qual giorno capitò l’avviso della morte del generale del cannone, barone Bek; che lasciando vacante un vecchio reggimento, ebbi gioco di cercare l’osservanza del promessomi, con la collazione a me di tal reggimento.
   In quel tempo era presidente di guerra il conte di Storem-berg, sempre stato poco affetto alla nazione italiana e molto meno a me, per causa delli medemi trattati che si maneggiavano, senza sua molta saputa, dai due cancellieri di corte, conte di Stratman, e di Boemia conte Kinski, ambi fra loro emoli nel gran talento ed esperienza e nella fama e credito appresso del padrone. Questi mai furono d’accordo a portare un soggetto per qualche carica, come furono in favore della mia persona per questo reggimento, rammemorando a sua maestà cesarea li resi servigi e parola data cesarea per il loro mezzo a me. Il conte di Storemberg, penetrando che la mia pretensione avanzava, s’oppose quanto mai potette, dichiarandosi sino di non volere più essere presidente di guerra, se questo reggimento mi