PARTE SECONDA 125 risoluta di prendere con tutte le forze una precipitosa marcia verso la Transilvania, dopo d’aver mandato l’ordine al conte Guidobaldo di capitular, subito che si fosse trovato in pericolo, e rinvigorir la guarnigione di Belgrado. Fu fatto il ponte e giunse l’esercito, che prese la marcia di Palanka, a traverso del banato di Temisvar, lungo il fiume Oa-vasso, insino a Caransebes; dove, non tosto giunto, il principe Luigi mi spedì con 500 ussari ad Orsova, con ordine di far passare tutto il presidio, munizioni e cannone della medesima al forte di Carlo, posto in buona isola, poco più sotto alla vecchia Orsova. E tutto ciò nella precedente primavera, stando alla corte, avevo appunto progettato (come si vede etc.), per impedire il passaggio del primo vigoroso navale armamento de’ turchi, giacché noi non avevamo simili forze nel Danubio per resisterli. La demolizione della vecchia Orsova ed il trasporto di tutti gli attrezzi militari all’isola suddetta seguì molto bene, come altresì una buona difesa contra il navale armamento turchesco. Il quale non potè mai superar il Danubio, nè l’isola medesima, finché questa fu in nostre mani; dalle quali uscì poi per la caduta di Belgrado, mentre allora fu obbligata a rendersi a patti, che furono anche malamente da’ turchi osservati. Eseguitosi da me tutto il commessomi dal principe Luigi, mi resi con ogni diligenza al suo campo, che trovai subito dentro la Porta Ferrea in Transilvania. Dispose sua altezza la marcia verso Ermstat; ed a misura del suo avanzamento il Tekly retrocedeva verso le parti superiori della Siculia, ed il principe Luigi sempre più incalzandolo, arrivò a mettere il campo appresso Udvarel, cioè vicino all’estremo del piede della provincia del Cik. Ma ivi dubitando, con prudenza di sperimentato capitano, che il Tekly li facesse all’indietro una contrammarcia e che per la strada del Cik e Giortz, lungo il Marusio o 1’ Olt, verso Focaratz ed Ermstat, per l’una ed altra via guadagnasse la parte della Transilvania, confinante con turchi, con somma segretezza mi comunicò questo suo dubbio e mi commesse di farne con esperte guide l’inquisizione.