PARTE SECONDA 75 piazza, de’ nostri attacchi, del nostro esercito e quello de’ turchi iacea credere che fusse l’ultimo giorno del mondo. Ma il valore de’ nostri, assistito dalla grazia di Dio e dall’intrepidezza del duca, in poco tempo e con bravissima resistenza de’ turchi, alla rondella che fu attaccata dal conte di Stahremberg, da me scelta per il luogo più opportuno, entrarono le armi cesaree, mettendo tutta quella brava e numerosa guarnigione a fil di spada, senza alcun riguardo di sesso e di condizione, dando alle fiamme tutta la città ; onde a’ cristiani non restò altro che suolo e cenere. Pochi giorni dopo furono fatti più distaccamenti : uno in Cin-quechiese, sotto il comando del principe di Baden, e l’altro a Se-ghedino, sotto il generale della Vergnia ; ed il duca col capitai esercito discese. Ancor io, dopo d’aver visitata la piazza, ch’era stata consegnata al baron Bech, generai di battaglia, mi ritirai, per rifarmi delle ferite e perduta salute, a Vienna ; in cui restarono ben deluse quelle speranze, ch’avevo concepite sul fondamento de’ resi servigi, di trovar rimunerazioni, poiché mi vidi in stretta obbligazione di difendere l’onore mio, dall’altrui malizia macchiato. Il marchese di Baden, ch’era divenuto nemico del generai Ra-batta, per esser io amico e servidore del medesimo (giacché al servigio di cesare così conveniva, oltre alle private obbligazioni che mi correano con quel cavaliere per favori ricevuti) prese occasione di perseguitar ancora me, in tal maniera che, portatosi un giorno alla corte, disse in pubblica camera ch’avea nelle mani una mia lettera, per cui potea farmi tagliar la testa. Venuto ciò all’orecchio del Cardinal Bonvisi e del marchese Borgomai nier, ambasciador cattolico, ch’erano nell’anticamera medesima, fu causa ch’essi ne restassero, non solo sorpresi, ma che anche, resisi tosto alle proprie case con molta inquietitudine, me lo facessero intendere, acciocché mi fossi posto in cautela ed avessi preso il tempo per discolparmi. Questo affetto, che conobbi verso di me in tali soggetti, e la mia certa innocenza non mi fece atterrii1 dall’avviso. Ricercato infine il marchese di Baden da più persone della qualità della menzionata lettera, la mostrò a certuni, che leggendone il contenuto videro che supponevasi d’essere stata scrit-